Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Come spiego loro che mi stanno opprimendo?

Salve, mi chiamo Luna, ho 19 anni e sono figlia unica. I miei genitori si sono sempre vantati di essere moderni ma col tempo la modernità è venuta meno sempre di più, lasciando spazio ad una mentalità chiusa e opprimente. Dai 13 anni in poi ho quasi sempre frequentato dei ragazzi e non ho mai nascosto la cosa, parlandone sempre a casa e spiegando sempre chi fosse il ragazzo in questione. Purtroppo però non hanno mai avuto durata superiore ai 3 mesi, quindi ora mi ritrovo ad affrontare la prima storia seria della mia vita. Loro sanno benissimo chi è, lo hanno spesso salutato quando lui mi accompagnava a casa, sanno anche che è un bravissimo ragazzo ma a quanto pare non basta: da quando sto con lui cercano di farmi uscire il meno possibile.. Spesso pretendendo che di venerdì o domenica sera io torni a casa alle 10. Ma tutto questo sarebbe anche sopportabile... Il problema è che qualche giorno fa mia madre (quando eravamo sole a casa) mi ha dato una scatola di contraccettivi. Con lei ho sempre parlato di queste cose, ma non le ho raccontato di avere rapporti con il mio ragazzo perché la trovo una cosa molto privata. Ho provato ad imporre la mia idea, ovvero che non li avrei presi senza prima il consulto del ginecologo, e lei mi ha accusato di “metterle i bastoni fra le ruote“. I miei tentativi di spiegarle che era una cosa che avrei dovuto decidere io sono stati tutti ovviamente vani. Cosa posso fare per far capire ai miei che non ho più 13 anni e che certe cose preferirei farle da sola? Come spiego loro che mi stanno opprimendo? Grazie mille, Luna

Carissima Luna, giustamente stai cercando la tua indipendenza ed autonomia  organizzando la tua vita secondo i tuoi principi, i tuoi progetti e le tue aspettative ma i tuoi genitori  non sono ancora pronti a lasciarti andare completamente. Sei maggiorenne ma ancora molto giovane!! Forse i Tuoi vivono diversi timori e/o paure che tu possa fare degli errori gravi che potrebbero danneggiarti anche nel futuro!!  Essendo figlia unica la situazione per entrambi (tu e loro) è un po’ più complicata poiché  è la prima volta che vi trovate ad affrontare certe problematiche; i tuoi genitori non riescono a gestire le proprie ansie legate al fatto che tu sei cresciuta  e che devi correre i rischi della vita da sola!! Sanno che lo devono fare ma ancora faticano ad accettarlo!! Devi avere un po’ di pazienza e costruire con loro (soprattutto con tua madre) un rapporto un po’ più coinvolgente poiché - in questo momento in cui tu stai costruendo un rapporto serio fuori dalla famiglia - loro si sentono esclusi e mettono in atto un comportamento che tu descrivi come opprimente ma che – secondo loro - dovrebbe avere la funzione di metterti in guardia dai pericoli. La cosa non è semplice da risolvere se ognuno di voi non riesce a ‘mettersi nei panni dell’altro’; inoltre, se ognuno di voi continua a sostenere la propria posizione, i conflitti potrebbero aumentare. Luna, tua madre nel darti la scatola di contraccettivi (linguaggio non verbale) ritengo che ha voluto fare un tentativo per intraprendere con te una dialogo più da  donna adulta e non credo che lo scopo fosse quello di invadere la tua sfera intima/privata; forse voleva solo rendersi utile: è tua madre e non la devi vivere come un’estranea che vuole intromettersi.  Prova a metterti al suo posto e chiedi a lei di fare lo stesso (cioè mettersi al tuo) scambiatevi i ruoli ma siate sincere nel dichiarare i vostri pareri, le vostre emozioni e sensazioni!! E’ un piccolo processo empatico che potrebbe rivelarsi proficuo!!

Fornita di buona pazienza, devi intraprendere con i tuoi genitori un dialogo continuo e costruttivo ma se proprio non riuscirai a spiegarti ed a farti capire, allora forse è il caso che trovi una persona carismatica che possa aiutarti nel vostro approccio reciproco,  che possa parlare con loro e fare da tramite (anche la consultazione di uno psicologo/a può essere utile). Con i migliori auguri ti saluto cordialmente.

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