Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Arrossisco come un bambino al minimo imbarazzo

Salve, il mio problema è che alla veneranda età di 35 anni arrossisco come un bambino al minimo imbarazzo. So che dovrei sottopormi a una psicoterapia ma per motivi di lavoro e di tempo mi risulterebbe alquanto complicato almeno per ora. Vorrei chiedervi qualche consiglio pratico su come pormi davanti a questo disagio e come comportarmi specie quando qualcuno me lo fa notare. Il fatto che arrossisco da quando sono bambino mi convince sempre più che tale problema sia ben radicato in me e che solo l'accettazione potrebbe veramente aiutarmi a sconfiggere questa fobia. Accettare significherebbe imparare a conviverci, dunque, acquisire quelle abilità cognitive e comportamentali che mi permettano di affrontare il disagio senza particolari traumi. Vi sarei infinitamente grato se poteste indicarmi un percorso di pensieri e comportamenti da seguire. Qualcuno consiglia di sforzarsi di arrossire nelle situazioni di disagio, altri di continuare a parlare senza concentrarsi sulle vampate(il problema però è che in quest'ultimo caso sono gli altri a fartelo notare),altri ancora di esporsi in continuazione come per desensibilizzarsi, insomma secondo voi quale strada, strategia adottare?..so che rimane tutto molto soggettivo ma nella vostra esperienza clinica quali sono state le tecniche e i consigli più seguiti?..saluti

Alessandro la fobia di arrossire (ereutofobia) é un disagio che le persone che ne sono affette accettano mal volentieri (anche nell'infanzia) poiché è causa di diverse complicanze a livello relazionale/sociale. Si sviluppa a seguito di fattori psicologici non facilmente obbiettivabili e molto soggettivi (paura di commettere errori - paura di far brutta figura - fallire obiettivo - non sentirsi all'altezza delle situazioni - etc.). Lei mi sembra già piuttosto informato 'teoricamente' circa i vari comportamenti e tecniche da seguire per poter gestire al meglio tale fenomeno (yoga, training autogeno, tecniche di respirazione e rilassamento muscolare ecc.). Sa anche che dovrebbe andare in psicoterapia ma afferma che ... per problemi di lavoro e di tempo non può!!?? Però, risulta che -da solo - non riesce 'a mettere in pratica' quello che già conosce. Dunque deve per forza rivolgersi ad uno psicologo cognitivo-comportamentale per apprendere 'anche nella pratica' le varie techine di rilassamento e contenive e nel contempo elaborare le dinamiche psicologiche connesse al Suo disagio. Non si adagi nell'alibi lavorativo/tempo!! Lei prenda un appuntamento, inizi e poi il tempo lo troverà!! Ma si decida ed auguri!!
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