Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Mio marito rifiuta transfer dei nostri embrioni crioconservati per avere un secondo figlio

Buongiorno,

ho 41 anni e sono mamma di un bimbo di quasi 5 anni, avuto grazie al ricorso alla fecondazione assistita. A seguito di questa, sono stati crioconservati due embrioni, sia per evitate parto plurigemellare, sia per fare un altro tentativo di gravidanza in caso il primo non fosse andato a buon fine o per avere un secondo figlio. Quando abbiamo saputo che sarebbe nato il nostro bimbo, abbiamo quasi dimenticato questi embrioni, eravamo assorbiti da lui e poi io avevo perso il lavoro alla sua nascita.

Col passare del tempo però io ho sentito il bisogno di avere un secondo figlio, mentre mio marito non ne vuole sapere. È irremovibile ed io ne soffro. Non voglio che il nostro bimbo resti figlio unico e poi vorrei dare una possibilità a quegli embrioni, anche mio marito mi dice che ci pensa spesso al fatto che ci siano, nonostante ciò non se la sente di provare a farli nascere. Dice che non ci manca nulla e che stiamo bene così, è quasi vero, a me manca un altro figlio e al mio bimbo un fratello.

Non voglio rovinare quello che ho, ma non vorrei rimpiangere di aver rinunciato a provare a dare la vita a quegli embrioni, di aver rinunciato alla gioia di allargare la famiglia. Vorrei che mio marito pensasse come me che l'arrivo di un altro figlio sarebbe ricchezza e non solo sacrificio. Lui dice che già così non ha più tempo per sé e le sue passioni (suona in un gruppo per hobby).

Devo dire che è un papà meraviglioso, dà tutto se stesso per nostro figlio, e sono sicura che lo sarebbe anche con un altro. Non riusciamo a parlarne perché è un muro irremovibile e tronca subito il discorso. Non so più che fare, il tempo passa e non siamo più giovanissimi, mio marito ha 46 anni.

Che posso fare?

Cara Stefania,

il problema che Lei pone è molto delicato e non di facile soluzione perchè - nel Suo caso -per giungere alla decisione di diventare nuovamente genitore non bastano consigli o suggerimenti. Vi è necessità  - invece - di un certo percorso interiore e di un sincero ed approfondito confronto tra di voi!! Ognuno deve analizzare le emozioni  che derivano dai pro e contro relativi alla vostra genitorialità (sia quella attuale che nel possibile futuro), senza tralasciare emozioni/ansie legate anche alle problematiche pratiche e ai nuovi eventuali adattamenti. Lei chiede cosa può fare? Una cosa é certa: ci vuole molta calma, non aver fretta, pazienza e comprensione reciproca!! Per ora non dia importanza alla vostra età cronologica (tra l'altro ancora non siete fuori tempo). Se Suo marito é irremovibile e non vuole nemmeno affrontare il discorso, Le consiglio di non opprimerlo con il Suo desiderio di avere un altro figlio. Provi a comunicarglielo di nuovo -  con serenità e gioia - ma dopo  gli lasci tutto il tempo di riflettere ed elaborare l'eventuale nuova genitorialità!!

Anche una breve consulenza psicologica può aiutarvi adeguatamente. Consulenza che abbia come obiettivo di capire, analizzare ed elaborare le motivazioni del desiderio di maternità e di paternità, per poter infine fare la scelta migliore per la votra famiglia. 

Se Suo marito non accettasse un confronto con uno psicologo/a provi Lei da sola.

Con i miei migliori auguri La saluto cordialmente.    

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Dott.ssaLaura Tienforti

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