Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Mi interessa sapere se in qualche modo il disturbo evitante di personalità è correlato a quello narcisistico

Salve, mi interessa sapere se in qualche modo il disturbo evitante di personalità è correlato a quello narcisistico, cioè se esistono degli aspetti comuni tra i due disturbi di personalità. Riguardo al disturbo evitante di personalità, è molto probabile che una persona vittima di umiliazioni da parte di un genitore possa poi sviluppare questo atteggiamento evitante nei confronti degli altri, una volta adulto? E quanto potrebbe essere invalidante anche sull'aspetto lavorativo, visto che colpisce la sfera relazionale? E come è possibile avvicinarsi ad una personalità evitante, dal momento che è molto difficile rassicurarlo per via del suo carattere diffidente e sospettoso? Grazie per le vostre eventuali risposte ai miei quesiti.
Gentile sig.ra Elsa, per rispondere correttamente alle sue interessanti domande occorrerebbe redigere almeno una tesina!! Cercherò comunque di essere sintetica per fornirLe alcune chiarificazioni. Il disturbo narcisistico della personalità è ancora molto dibattuto e controverso poiché la letteratura scientifica, in alcuni tratti, ha posizioni diverse nel determinarne la lettura in chiave psicodinamica. Comunque riferendomi a Kernberg preciso che nel disturbo narcistico la struttura del Se’ è altamente patologica: si possono notare forti tratti di arroganza, di aggressività (possono esserci comportamenti antisociali), di invidia ed atteggiamenti di grandiosità alternata alla timidezza e senso di vergogna. Alcuni Autori assimilano questo tipo di disturbo con quello borderline. Nel disturbo evitante di personalità vi è una patologia più lieve (versante nevrotico) dove vediamo la predominanza del SENSO DI VERGOGNA molto correlata con sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità verso i giudizi negativi degli altri e quindi con una scarsa ‘valutazione del Se’’. In sintesi: sia i pazienti narcisistici che quelli evitanti hanno in comune la ‘sottomissione alla vergogna’ dove però i narcisisti sono caratterizzati da sensi di ‘autorevolezza e di grandiosità’!! L’eziopatogenesi di entrambe le patologie è molto antica e può strutturarsi già nella prima infanzia. Tali disturbi - se non trattati adeguatamente con percorso psicoterapeutico - possono procurare ostacoli sia nelle relazioni familiari/sociali sia in quelle lavorative. Per quel che riguarda la domanda circa il tipo di approccio da tenere con una personalità evitante Le confermo che può risultare molto oneroso e poco efficace. Comunque il processo empatico è indispensabile: bisogna cercare di mettersi nei suoi panni e capire - quando è in nostra compagnia - cosa sta pensando, cercare di farcelo comunicare e di condividere con noi ciò che lo fa sentire a disagio. Ad esempio può essere utile chiedergli: “credi che io stia pensando o provando qualcosa per quello che fai o dici? lo puoi condividere con me? te ne sarei grata”! Bisogna cogliere più elementi possibili ed avere molto tempo e pazienza poiché è un lavoro che può progredire di tre ed indietreggiare di due. Spero di esserLe stata utile e La saluto cordialmente
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