Dott.ssa Luana Buono

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Dott.ssa Luana Buono

Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Come posso aiutare il mio ragazzo? Non sta bene per la mia confessione sul mio passato.

Buongiorno,
Sto insieme da 5 mesi ad un ragazzo che conosco da più di due anni. Più di un mese fa gli ho confessato di aver fatto uso sporadico di droghe (cocaina e speed) circa dieci anni fa, quando frequentavo rave party. Per lui è un mondo in cui non si riconosce e che teme.
Da quel giorno ogni notte lo trovo sveglio a pensare a ciò che gli ho detto. Questo succede non solo di notte ma anche di giorno, quando si ritrova momenti in cui non è impegnato e finisce per pensare a quello. Il suo atteggiamento verso di me cambia: dice che è il suo io "bigotto" a continuare a farlo pensare, che lui vuole aprirsi mentalmente e non etichettare tutte le persone che hanno fatto uso di sostanze come individui che non meritano la propria considerazione. Mi chiede di stargli vicino ed essere paziente: ma io lo vedo continuamente star male e non so come aiutarlo.
Abbiamo provato a parlarne più nei dettagli, ha detto che sapere di più forse lo avrebbe aiutato: per un po' l'ho visto più sereno (gli ho detto che ho usato sostanze poche volte, dovuto ad una situazione personale da cui cercavo di fuggire all'epoca, e che non mi sono mai riconosciuta in quell'ambiente).
Ma la situazione non si è risolta, continua ad avere di questi problemi e dorme poco, con questo pensiero che continua a tormentarlo.
Lui è una persona speciale, siamo innamorati e vedo un futuro insieme ma ammetto che ho pensato di lasciarlo per togliergli questo tormento: lui mi prega di non farlo, che ha bisogno di tempo per "migliorarsi" (aprire i suoi orizzonti) e che ha bisogno che io gli stia vicina.
Ma quando gli partono questi pensieri mi evita, dicendo che si sente male all'idea di farmi sentire colpevole.
Cosa possiamo fare per farlo stare bene e salvare la nostra relazione?
Ringrazio sinceramente chiunque mi dedicherà del tempo.

Buon pomeriggio Alessandra, come già scritto dalla mia collega, il passato è passato, non lo si può cambiare, bisogna accettarlo, trarre da esso insegnamento e andare avanti guardando al presente e al futuro. Detto ciò, prova a chiedergli quali sono le paure che sottostanno a questo suo continuo rimuginio, solo facendole uscire fuori potrete affrontare seriamente l'argomento e poi decidere il da farsi. Spero di esserti stata un pò utile e che la situazione presto si risolva, altrimenti potreste pensare di intraprendere una terapia di coppia. In bocca al lupo

Dott.ssa Luana Buono

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