Professore Luciano Rispoli

Professore Luciano Rispoli

Psicologo, Psicoterapeuta

Funzionalismo → Psicoterapia e terapia funzionale

Il “Sé”, la globalità della persona, può essere visto come organizzazione di tutte le Funzioni della vita: i ricordi, il simbolico, le fantasie, le immagini, la progettualità, il tempo, la razionalità; ma anche le emozioni; ed anche i movimenti, le posture, la forma del corpo; nonché le sensazioni, la tensione muscolare, il sistema respiratorio; e ancora il sistema neurologico, il sistema neurovegetativo, il sistema immunitario. In questo quadro, quindi, non si può più affermare che Funzioni cognitive (come il simbolico, le fantasie, la razionalità) sono più importanti di tutte le altre e che sono in grado di influire su tutte le altre come in una configurazione a piramide, ma sono Funzioni che fanno parte alla pari di tutte le altre di un sistema complesso, in una configurazione che è piuttosto di tipo circolare.
Inoltre, le Funzioni non sono parti, “pezzi” dell'organismo; con esse non si corre il rischio di parcellizzare l'unitarietà della persona. E’ l’intero Sé che si esprime ogni volta in tutte le sue Funzioni.
Oggi è con chiarezza accertata l'interconnessione di tutti questi sistemi tra di loro, compresi i sistemi più studiati recentemente: neuroendocrini e neurofisiologici. Ed è accertato che carenze negli antichi rapporti di affetto con i genitori hanno effetti neuroendocrini significativi che si manifestano anche a distanza, anche quando si è adulti: ad esempio nelle reazioni ad eventi stressanti (Weiss 1993).
Gli stessi circuiti cerebrali si sviluppano con modalità che dipendono dal funzionamento psico-corporeo (più in generale Funzionale) del soggetto. Le esperienze psico-corporee possono consolidare connessioni neuronali esistenti, indurre nuove sinapsi, influenzare persino la guaina dei neuroni aumentando la velocità di conduzione dei segnali elettrici (Siegel 1999).

1. Movimenti alterati

I Movimenti (la Funzione Movimento più in generale) possono diventare cronicamente accelerati e veloci, senza pausa e a scatti, quando il bambino non viene aiutato a conservare la calma, la capacità di fermarsi, di sentire ciò che sta vivendo, di gustarlo in pieno.
Molti bambini oggi soffrono di irrequietezza motoria (nella scuola gli insegnanti lo sanno bene); e questo perché vengono sollecitati esageratamene: da giocattoli sempre più rumorosi, luminosi, in movimento, o da videogiochi che richiedono velocità e movimenti piccoli e continui, o da film sempre più frenetici ed esplosivi. Ma ciò accade anche perché li si stimola continuamente, con un giocattolo dopo l’altro, con frenetiche attività extrascolastiche, con un bombardamento continuo di immagini e suoni. I Movimenti del bambino diventano, dunque, tendenzialmente frenetici e continui, anche nei momenti in cui non è assolutamente più necessario che lo siano. A scuola, i bambini irrequieti non riescono a stare fermi seduti nel banco neanche cinque minuti: si alzano e si muovono continuamente.
Questa alterazione della Funzione Movimento ha conseguenze molto serie sulla vita del bambino e sulle altre Funzioni del Sé: sulle sue capacità cognitive e immaginative che diventano più scarse, sulle emozioni che tendono ad essere più confuse, con una maggiore difficoltà nell’autostima, e con un senso generale di ansia e di agitazione.

2. L’ansia e il sistema neurovegetativo

Se una persona sta continuamente in ansia, per fare un altro esempio, certamente avrà la tendenza ad una simpaticotonia cronica. Ciò vuol dire che il sistema Nervoso Autonomo (Neurovegetativo) resta bloccato prevalentemente sul livello dell’allarme e che tutti gli organi interni innervati da tale sistema si comporteranno come se ci fosse un pericolo, anche se il pericolo non c’è. La pressione del sangue sale, i vasi sanguigni si contraggono per portare sangue al cervello, la frequenza cardiaca aumenta, la digestione e il movimento intestinale si fermano per permettere alla persona di agire tempestivamente nel pericolo, e così via. Non basta dire alla persona di calmarsi perché la simpaticotonia diventa un meccanismo che non è più controllabile con la volontà, che non si può modificare nemmeno inducendo emozioni positive o riaprendo i ricordi ed elaborando i vissuti di paura. L’unica possibilità è agire anche direttamente sul sistema Neurovegetativo, intervenendo su alcune delle Funzioni “corporee” (ma nessuna Funzione è solo corporea) quali la Respirazione (il più importante regolatore dei sistemi autonomi del nostro organismo), il Tono muscolare profondo, le Posture. Ripristinando un respiro diaframmatico profondo e spontaneo si può combattere molto efficacemente l’ansia cronica. Ma anche “aprire” posture chiuse ed accartocciate, o ammorbidire la cronica durezza della muscolatura aiuta molto a ritrovare la calma e la serenità.

Gli effetti della terapia Funzionale

La vagotonia (la calma)

Al diaframma sono collegate le più importanti terminazioni del sistema nervoso autonomo (neurovegetativo). E dunque, dando di nuovo mobilità al diaframma si agisce direttamente sul neurovegetativo ripristinando una condizione di vagotonia, vale a dire di calma, di non allarme, di benessere. L’organismo non deve più rispondere a sollecitazioni urgenti, può smettere di attivarsi e godersi la tranquillità.
Influenza sul recupero della vagotonia ce l’ha anche la particolare modalità della respirazione diaframmatica profonda: oltre a muovere il diaframma, tende a farlo rilasciare in espirazione, e a far rilasciare tutto l’organismo. Durante la espirazione (più breve dell’inspirazione) c’è un aumento e consolidamento della vagotonia, che continua anche nella pausa di “riposo” (abbastanza lunga) post-espiratoria.

Battito del cuore

Il battito del cuore tende a diminuire (in collegamento con la vagotonia) perché nella calma e nell’allentamento c’è meno bisogno di sangue al cervello e ai muscoli, c’è meno necessità di agire con rapidità e di essere totalmente lucidi e concentrati. E con il rallentamento del battito cardiaco aumentano sensazioni di calma piacevole.

Pressione del sangue

Anche la pressione del sangue diminuisce, perché non è più indispensabile la vasocostrizione periferica (che facilitava l’afflusso del sangue verso i centri vitali ed il cervello) e si può instaurare una piacevole vasodilatazione periferica. C’è un senso di scorrimento del sangue, dei fluidi, verso le braccia e mani, e verso gambe e piedi.

Immobilità, Lasciare, Stare, Pause di rigenerazione

Dopo un trattamento Funzionale il corpo della persona finalmente perde attivazione. Non ci sono più movimenti, gli occhi restano tranquillamente chiusi, senza sforzo, e anche i piccoli continui movimenti delle palpebre si fermano completamente. La persona lascia, smette di attivare la muscolatura, smette di attivarsi. In quei momenti non c’è altro scopo che stare lì e godersi questo stato di benessere.
Il poter stare tranquillamente, senza dover fare per forza qualcosa, è oggi molto difficile, specie in una società che è tutto uno stimolo a fare, agire, muoversi. Invece, dopo un buon trattamento Funzionale antistress, la persona riesce finalmente a godersi un momento di grande tranquillità, senza altro scopo: solo starsene lì a sentire le sensazioni intensamente piacevoli. Queste pause nel continuo quotidiano attivarsi sono molto preziose, perché permettono all’intero organismo (mente-corpo) di rigenerarsi, di recuperare energia, di riprendere slancio e vitalità.

Pensieri galleggianti

Nel disattivarsi, nel lasciare, anche il modo di pensare finisce per cambiare completamente. Il frenetico continuo macinare pensieri si arresta. I pensieri scompaiono quasi, o comunque sono “fisiologici”; non richiamano più attenzione e vigilanza, sembrano galleggiare nell’aria, oppure scorrono giù dalla testa come liquido. Questi pensieri non creano concentrazione, e non riguardano compiti e problemi da affrontare. Sono quasi delle sensazioni, delle immagini, ma in ogni caso immagini sfumate e fluttuanti.

Le mani si asciugano

Altro effetto del ripristino di una buona vagotonia è dato dall’asciugarsi delle mani. Viene annullata l’attivazione tipica di una condizione di stress, e dunque anche il sudore delle mani diminuisce o scompare del tutto. Ricordiamo che il sudore ha lo scopo di mettere l’organismo in grado di perdere più calore quando sta in stress (e può essere sottoposto a sforzo muscolare nel correre o lottare o realizzare sforzi improvvisi e notevoli). Ma quando si sta in uno stato di stress cronico l’attivarsi dell’organismo, e così il sudore delle mani, permangono anche se non c’è più un vero stimolo stressante esterno, anche se non c’è più un pericolo o un ostacolo da superare in tempi brevi.

Fame fisiologica

Una respirazione diaframmatica migliora un metabolismo non efficace, riapre sensazioni chiuse di sazietà o di appetito, ripristina il collegamento tra sensazioni dello stomaco e i centri nervosi della fame, fa ritrovare la calma e diminuisce i tipici attacchi di fame ingiustificati e compensatori. Tutto questo fa riemergere qualcosa di molto importante: la vera fame fisiologica, la necessità reale di mangiare. Dopo una seduta in cui si raggiunge un livello abbastanza profondo di respiro diaframmatico e di buon funzionamento, quasi sempre la persona sente questo appetito fisiologico, molto chiaro e molto piacevole anche. Ed è oramai verificato che mangiare in questa condizione è assolutamente salutare, è una risposta più che giustificata ad una vera necessità, e non fa aumentare di peso neanche di un grammo.

I gorgoglii stomaco e intestino

Con il recupero della vagotonia, del meccanismo tipico della calma, di un buon funzionamento, possono riprendere i movimenti tipici dell’apparato gastroenterico. Si possono ascoltare dei gorgoglii di svuotamento dello stomaco che rimette in moto e cerca di portare a termine felicemente la digestione; così come si evidenziano anche gorgoglii dovuti al movimento della peristalsi nel colon (specie premendo la curva prima del tratto discendente), che riprende con un andamento più sano e normale, eliminando quel senso di gonfiore, dolenzìa e pesantezza.

Sbadigli

Un altro segno molto evidente di recupero del funzionamento sano sono gli sbadigli. Lo sbadiglio è un respiro diaframmatico profondo, intensissimo, pieno e incoercibile. Avviene a bocca spalancata proprio per questo motivo, e anche perché ha l’ulteriore effetto di allentare i muscoli della mascella, spesso tesi e contratti nello sforzo di controllare, stare attenti, trattenere. L’effetto è proprio quello di una intensa respirazione diaframmatica, con la vagotonia e tutto ciò che la respirazione diaframmatica produce.
Lo sbadiglio è un funzionamento sano e fisiologico, e dovrebbe prodursi tutte le volte che l’organismo deve passare da uno stato di attivazione e vigilanza ad uno stato di allentamento. Ecco perché lo sbadiglio viene quando si ha sonno (e ci si avvia a sospendere le attività della veglia), quando si ha fame (e dunque si smette di lavorare o di concentrarsi), quando ci si annoia (e dunque si ritira la propria attenzione).


Gli effetti della terapia Funzionale su neurotrasmettutori ed ormoni


Dopamina

I processi emozionali del piacere e della ricompensa sono regolati dalla dopamina al pari delle gratificazioni conseguenti al mangiare, al bere, al riprodursi, al successo nella lotta e nella competizione.
Con la terapia Funzionale riaumentano i livelli troppo bassi di dopamina, e ritornano le sensazioni intense di piacere, di desiderio di fare, di gratificazione per le cose fatte.

Serotonina

La serotonina è implicata nella regolazione di sonno, umore, appetito, sessualità. Coinvolta in depressione, disturbo bipolare, ansia, emicrania. La serotonina è importante per dormire bene, per la regolazione del nostro orologio interno, per la regolazione della temperatura corporea, per la contrazione della muscolatura liscia dei vasi, dell'intestino, dei bronchi, dell'utero e della vescica, nella regolazione dell'automatismo intestinale, nella modificazione della pressione arteriosa. Interviene nei processi allergici e infiammatori.
Il trattamento Funzionale ripristina sempre i livelli normali di serotonina, tanto è vero che uno dei primi effetti che si producono è il ripristinarsi dell’andamento del sonno. Ma è vero anche che nel tempo stesso di una seduta è possibile risolvere completamente una crisi di cefalea o di emicrania. Di sicuro in questi casi il trattamento Funzionale agisce sulla serotonina, anche se agisce su altri importanti fattori che sono alla base di cefalee ed emicranie, come la tensione dei muscoli del collo e delle spalle, la regolazione del deflusso del sangue, la diminuzione della pressione arteriosa, l’invertire il meccanismo patologico di portare e trattenere tutto verso l’alto.

Adrenalina

L’adrenalina è implicata in modo molto evidente nella condizione di stress, portando l’intero organismo ad attivarsi ed essere in grado di affrontare un pericolo, di portare un attacco, di risolvere un problema impellente, di realizzare una fuga rapida, di fare sforzi fisici improvvisi e intensi. Livelli di adrenalina alta possono però permanere in persone che soffrono di stress cronico, determinando squilibri molto pericolosi nei funzionamenti dei sistemi fisiologici interni (cardiovascolare, pressorio, gastroenterico…).
Il trattamento Funzionale abbassa sempre i livelli eccessivi di adrenalina, invertendo il meccanismo dello stress cronico, e portando finalmente l’organismo a disattivarsi in assenza di stimoli stressanti da affrontare.

Noradrenalina

La noradrenalina insieme all'adrenalina provoca la risposta dell’organismo a eventi da affrontare con immediatezza ed energia, attivando il sistema nervoso simpatico, per aumentare il battito cardiaco, rilasciare energia sotto forma di glucosio dal glicogeno, e aumentare il tono muscolare. La noradrenalina "setta" i livelli di energia del nostro corpo. Senza noradrenalina nel cervello, ci si sentirà sempre stanchi.
La noradrenalina viene dunque anch’essa sicuramente influenzata dal trattamento Funzionale: livelli troppo bassi riaumentano eliminando quelle sensazioni di stanchezza cronica così diffuse in persone che soffrono di stress cronico, ma livelli troppo alti vengono abbassati per rimettere l’organismo in grado di riattivarsi solo quando sarà necessario.

Endorfine

Oggi sappiamo quanto sia importante la presenza delle endorfine nelle strutture del sistema libico, e questo spiega la loro grande influenza sui comportamenti e sulla risonanza psichica delle emozioni. Oggi conosciamo anche il potente ruolo che esse hanno nell'abolizione del dolore.
Le endorfine aumentano nettamente alla fine della seduta di terapia Funzionale, producendo una sensazione molto intensa di allentamento del dolore, di piacevolezza delle sensazioni, di benessere di tutto il corpo; alla pari anzi molto di più di quanto possono produrre droghe morfino-simili o oppiacei.

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento