Presentazione - Dott.ssa Manuela Pavon
Sono la dottoressa Manuela Pavon e sono Psicologa Clinica e di Comunità, laureata presso l'Università degli Studi di Torino, iscritta all'Ordine degli Psicologi del Piemonte con n° 6916. Sono specializzata in Intelligenza Linguistica, PNL, Coaching e ipnosi e, attualmente, sto perfezionando la mia formazione presso la scuola di specializzazione in psicoterapia dell'adolescente e del giovane adulto A.R.P.aD, Fondazione Minotauro.
Nella mia pratica clinica, rivolta a bambini, adolescenti e adulti, accompagno la persona ad acquisire un maggiore controllo dello stress, dell'ansia e delle abitudini disfunzionali, al fine di raggiungere una maggiore serenità nella propria vita quotidiana e famigliare. Propongo percorsi di sviluppo dell'efficacia comunicativa per la gestione di problematiche relazionali e percorsi di sostegno alla genitorialita` (sfruttando i principi dell'intelligenza emotiva per la comunicazione funzionale ed efficace con bambini e adolescenti).
All'interno di un approccio integrato, utilizzo anche tecniche cognitive e, nell'ambito della psicologia del benessere, attivo percorsi di formazione e crescita personale, rivolti a gruppi e singoli, avvalendomi, inoltre, dell'utilizzo di tecniche di rilassamento corporeo e mindfulness per il potenziamento del benessere psicofisico in condizione di stress.
Propongo percorsi di Coaching e orientamento per la ridefinizione degli obiettivi personali, scolastici e lavorativi.
Ho svolto attività di psicologa orientatrice per EnFap Piemonte, nell'ambito del progetto "Donne autonome contro la violenza", un progetto regionale di reinserimento lavorativo e sociale di donne vittime di violenza, e ho attuato percorsi di recupero dell'autostima e rivalutazione delle risorse personali e professionali.
Ho ideato e attivato, a Novara, un corso per la crescita personale intitolato: "Percorso verso il benessere. Il benessere attraverso la comunicazione"
Ho realizzato interventi di sensibilizzazione sulla tematica del bullismo e cyberbullismo presso alcuni istituti scolastici della provincia di Novara e sono responsabile, presso un istituto secondario superiore privato con sedi a Novara e Vercelli, dello sportello di ascolto e orientamento, rivolto a studenti, genitori e insegnanti.
Collaboro con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dellAsl di Novara.
Effettuo anche servizio di CONSULENZA ON-LINE
Il mio approccio - Dott.ssa Manuela Pavon
Utilizzo tecniche cognitivo-comportamentali per il controllo dello stress e dell'ansia (da prestazione, di panico, fobie) e per il raggiungimento di un migliore equilibrio nella gestione del quotidiano.
Propongo tecniche di rilassamento corporeo e di visualizzazione per il potenziamento del benessere psicofisico e delle performance;
Impiego i principi dell'intelligenza emotiva e linguistica per l'acquisizione di competenze utili nell'interazione con se stessi e con gli altri.
Mi avvalgo, inoltre, di strumenti mutuati dalla Programmazione Neurolinguistica e dalle tecniche di Coaching.
Mi sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità presso l'Università degli Studi di Torino. Ho conseguito il Diploma di Ipnologo presso la Scuola di Psicotecnica di Milano. Ho conseguito il primo livello di specializzazione internazionale Practictioner PNL e Coaching presso NLP Italy Coaching School. Ho ottenuto la qualifica di Professionista in Intelligenza Linguistica presso NLP Italy Coaching School e, attualmente, sono psicoterapeuta in formazione presso la Scuola di specializzazione in psicoterapia dell'adolescente e edel giovane adulto A.R.P.aD, Fondazione Minotauro.
Svolgo attività di psicologa clinica e di formazione.
Ho svolto attività di psicologa orientatrice per EnFap Piemonte, nell'ambito di un progetto regionale di reinserimento lavorativo e sociale di donne vittime di violenza.
Ho sviluppato interventi di sensibilizzazione sulla tematica di bullismo e cyberbullismo presso lacuni istituti secondari della provincia di Novara.
Ho ideato e attivato, a Novara, un corso di formazione e crescita personale intitolato "Percorso verso il Benessere. Il benessere attraverso la comunicazione".
Sono responsabile, presso l'Istituto Leonardo da Vinci di Novara e Vercelli, dello sportello di ascolto e orientamento rivolto a studenti, genitori e insegnanti.
Collaboro con il Servizio di Neuro Psichiatria Infantile dell'Asl di Novara.
BENESSERE E COMUNICAZIONE IN TEMPI DI CORONAVIRUS: SIAMO CIO’ CHE PENSIAMO E VIVIAMO CIO’ CHE CREDIAMO
Mai come in questo momento emergenziale, è importante PROTEGGERCI dall’invasione di informazioni da cui siamo costantemente bersagliati: FAKE NEWS, ma non solo; anche le comunicazioni che ci arrivano da fonti ufficiali racchiudono messaggi che (giustamente) ci rimandano alla cruda realtà dei fatti, ma, contemporaneamente, contribuiscono ad aggravare il nostro naturale stato di malessere.
Esporci a una grande varietà di informazioni può avere un EFFETTO TOSSICO sulle nostre percezioni e sulla possibilità di attivare le nostre risorse e far emergere il nostro lato RESILIENTE.
Può essere utile, allora, riflettere su alcuni meccanismi alla base del NOSTRO FUNZIONAMENTO MENTALE: costruiamo la realtà attraverso il LINGUAGGIO. Le esperienze, di per sé, non hanno significato inequivocabile, altrimenti non si spiegherebbe come mai, a parità di condizioni, ognuno di noi assegna un DIVERSO VALORE ed una diversa connotazione emotiva ai fatti che accadono.
Facciamo un ESEMPIO semplice: una bella giornata di sole, tendenzialmente, potrebbe essere giudicata come una evento favorevole, che mette allegria, universalmente positivo. Cosa accade, però, se siamo costretti in casa per la convalescenza di una malattia (o in quarantena!), o siamo agricoltori e il nostro raccolto è compromesso dall’ennesima giornata di siccità?
Ogni nostra esperienza non è mai solo esperienza diretta, ma è mediata da un MODELLO INTERNO, una sorta di navigatore, costruito nel tempo della nostra esistenza, per rispondere, sostanzialmente, a due fondamentali esigenze del cervello: ECONOMIA COGNITIVA e COERENZA.
Per questo, quando siamo esposti alle informazioni, usiamo dei FILTRI che setacciano le percezioni e guidano la nostra attenzione; questi filtri sono tendenze umane naturali e adattive, le quali ci permettono, appunto, di raccogliere velocemente ed “economicamente” i dati utili a indirizzare il nostro comportamento.
La nostra energia cognitiva è un “carburante” limitato, per questo il nostro cervello fa in modo di operare, dove lo ritiene possibile (in cui sente di poterselo permettere), inserendo il “PILOTA AUTOMATICO”, in tutte quelle situazioni che ritiene già conosciute o consonanti con le nostre aspettative.
Invece di utilizzare i sensi per costruire da zero l’esperienza che stiamo vivendo, in questi casi, la confrontiamo col nostro modello interno (attraverso il quale abbiamo plasmato un NAVIGATORE fatto di significati, credenze, convinzioni). In generale, questa funzione è molto utile, perché ci preserva dal SOVRACCARICO derivato dalla grande mole di dati e INFORMAZIONI che, quotidianamente, altrimenti, dovremmo processare, e ci permette di conservare il carburante da utilizzare per apprendere cose nuove e per compiti più complessi.
C’è un’altra esigenza dell’essere umano: il bisogno di sentirsi COERENTI, con se stessi, con le proprie scelte, con le convinzioni su di sé (siano esse positive o meno) e sugli altri, pena un gravoso senso di DISSONANZA, che porterebbe ad uno stato interiore di malessere più o meno profondo.
Se vogliamo darci la possibilità di far emergere la nostra resilienza (capacità di far fronte agli eventi difficili e traumatici della vita), nell’esporci alle informazioni che corrono sui social e attraverso i mezzi di informazione, teniamo conto che questi meccanismi innescano in noi intensi processi emotivi, i quali possono indurci a DISTORCERE in maniera “PASSIONALE” le nostre PERCEZIONI…
In questo giorni, una frase che ricorre sul web è “NULLA SARA' PIU' COME PRIMA”: concetto sicuramente vero, stiamo vivendo una situazione che, innegabilmente, ci sta esponendo a esperienze nuove, che verranno incorporate dentro di noi e alle quali assegneremo i nostri specifici significati e contenuti emotivi; ma il senso che il nostro cervello dà a questa frase (e le conseguenti immagini che, inevitabilmente, inizieranno ad animare il nostro mondo interiore), sarà influenzato dalla qualità delle convinzioni, dei valori e delle credenze che costituiscono il nostro MODELLO INTERNO (il “navigatore”):
se sono convinto di non farcela e nutro poca fiducia nella possibilità di recuperare ciò che sembra perduto, probabilmente interpreterò tale frase di conseguenza, assegnandole un senso coerente e questo determinerà non solo i miei pensieri e stati d’animo, ma anche le azioni che deciderò, più o meno consapevolmente, di intraprendere o di non mettere in atto. Se, al contrario, il mio navigatore è abitato dalla convinzione che, con impegno, ci si potrà risollevare, alla stessa frase assocerò immagini, pensieri e stati d’animo che avranno un effetto molto diverso sulla motivazione che muove le mie azioni e sul mio modo di reagire agli eventi.
Combinando queste due attitudini (economia cognitiva e coerenza), il nostro funzionamento mentale segue un meccanismo di ricerca (e conseguente esposizione) selettiva di informazioni conformi al nostro modello interno, e un meccanismo di evitamento selettivo di quanto è discrepante con le nostre posizioni. Tutto ciò avviene, in molti casi, in modo automatico e non consapevole.
La mente umana, quindi, nei suoi giudizi, il più delle volte segue delle SCORCIATOIE di pensiero, delle euristiche cognitive, le quali ci permettono di valutare velocemente la situazione e prendere decisioni al riguardo, senza troppo ingaggio in termini di tempo e impegno. Tra esse, a titolo esemplificativo, vediamo il funzionamento dell’euristica dell’ancoraggio e dell’euristica della disponibilità.
Utilizzare l’EURISTICA DELL'ANCORAGGIO (teorizzata per la prima volta da Tversky e Kahneman) significa fare una stima partendo da un valore iniziale o dalla prima informazione che ci viene offerta (cioè da un dato già conosciuto che funge da àncora, valore di partenza), dal quale è difficile allontanarsi completamente. Questo è evidente, ad esempio, nel processo di acquisto, in cui il prezzo di un bene indicato inizialmente funge da riferimento per la valutazione di ulteriori proposte. Insomma, gettata l’àncora, è difficile far salpare la nave per dirigersi verso altre rotte! Questo principio vale tendenzialmente per ogni tipo di informazione iniziale a cui siamo esposti.
L’EURISTICA DELLA DISPONIBILITA' (Tversky e Kahneman, 1974) si riferisce al fatto che, nel valutare la probabilità e la frequenza con cui si verifica un evento, o per assegnare un senso alle circostanze, ci basiamo sui dati che più facilmente emergono dalla nostra memoria (sono più disponibili). Cosa porta alcuni dati ad essere più disponibili nella nostra memoria, rispetto ad altri? La loro salienza, ossia la loro capacità di attirare la nostra attenzione: un messaggio che contiene una forte carica emotiva, o che appare particolarmente vivido rispetto al contesto, o che ci arriva da una persona vicina a noi e della quale ci fidiamo, per fare alcuni esempi. Una informazione di questo tipo rimane molto disponibile in memoria e guida la stima (quasi sempre lontana dai dati reali) che facciamo riguardo la frequenza di un dato fenomeno.
In definitiva, l’ESPOSIZIONE INDISCRIMINATA a una mole innumerevole di dati, informazioni, fonti, aumenta il rischio che la nostra mente imbocchi strade sdrucciolevoli, e il nostro benessere psicologico ne risulterebbe inevitabilmente compromesso; chiediamoci più spesso cosa è davvero utile al nostro equilibrio: la consapevolezza rende liberi di scegliere.
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