Dott.ssa Mariacarla Sbolci

Dott.ssa Mariacarla Sbolci

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

I miei genitori non accettano il mio fidanzato

Buongiorno,
Sono fidanzata e innamorata da un anno del mio fidanzato. All'inizio che i miei genitori lo hanno conosciuto non ci sono stati problemi e devo dire che anche tra me e lui non ce ne sono mai stai.
A seguito della pandemia, stando lontani 2 mesi, abbiamo avuto una crisi, non dovuta al nostro rapporto bensì a un trauma da lui subito anni fa' che è ritornato a galla stando a casa da solo 2 mesi. In preda alla paura di perderlo, non capendo la situazione, ho raccontato l'accaduto a mia mamma, la quale credevo comprensiva, invece ho scoperto che non ha mai apprezzato il mio ragazzo e sperava che questa crisi ci avrebbe fatto lasciare perché non lo ritiene idoneo per me. Dice che è brutto, goffo, debole e moscio. Che le sto dando un dispiacere e insieme a questo continua a rinfacciarmi di averla sempre delusa ( per delusioni intense due bocciature e altre 2 relazioni non approvate, la prima per la differenza d età e la seconda non si sa perché). Premetto di avere 28 anni e il mio ragazzo 36 e il nostro sogno è quello di sposarci e costruire una famiglia il prima possibile. Ho informato anche lui di questa situazione, lui è positivo, dicendomi che col tempo tutto passerà e nonostante mia madre lo tratti da schifo è sempre presente.
Sono arrabbiata con mia madre, mi sento tradita, non mi ha detto nulla tutto questo tempo, ha sempre fatto la suocera gentile, affettuosa e adesso sembra che io stia insieme ad una bestia. Non so che fare...io amo il mio fidanzato e non voglio rinunciare a lui! Ovviamente ho scoperto che anche mio padre non lo accetta. A questo punto non so che fare! Vorrei solo mandarli a quel paese...
Aiutatemi!
Sono disperata
Luana

Gentile Luana, ho letto con attenzione la sua lettera e mi sono chiesta che cosa la sta tenendo ancorata all'approvazione dei suoi genitori sulle sue scelte. Capisco bene quanto sia complicato fare a meno o depotenziate le validazioni della propria mamma e del proprio papà sulla nostra vita di figlie. Vorremmo che loro fossero orgogliosi di noi e contenti dei nostri risultati, quasi a ripagare le loro fatiche ed i loro sacrifici. Tutto molto condivisibile. Il punto è che ad un certo momento noi non siamo loro r loro non sono noi. Eppure sembra che la cosa continui così. Si cade perciò nella confusione tra ciò che è un loro desiderio e ciò che è un nostro desiderio. Le consiglierei di non portare nella sua coppia i commenti dei suoi genitori sul suo ragazzo e di poter vivere la sua relazione senza dover essere confidenziale con i suoi. Se questo le costasse fatiche potrebbe farsi aiutare perchè probabilmente sta vivendo un modello relazione di invischiamento emotivo con mamma e papà . Non è semplice accorgersene , ma è sicuramente doloroso subirne le conseguenze perché non si riesce a fare a meno del loro giudizio su di noi e se è negativo ci ferisce e ci fa stare male. Il suo ragazzo  è giusto che convinca lei perchè sarà lei a vivere la relazione con lui e non i suoi genitori. Se poi nel passato hanno avuto ragione di farle notare alcune cose che riguardavano le sue scelte, ciò non vuol dire che anche in questa occasione sarà la stessa cosa. Non è un lavoro facile separarsi davvero dai propri genitori ed individuarsi, per farlo ci occorre un'esperienza remota positiva e cioè che fin da piccine siamo state messe nelle condizioni di poterlo fare senza subire le angosce e le paure di mamma ( ma anche di papà) quando ci hanno visto crescere. Molto del suo vissuto odierno potrebbe dipendere da quanto ha vissuto in allora . La saluto e le auguro di fare le sue scelte con maggior autonomia e serenità