Dott.ssa Marialuisa Ferrari

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Dott.ssa Marialuisa Ferrari

psicologa, psicoterapeuta, criminologa

Non so più come gestire la situazione con mia figlia di quasi 16anni

Buongiorno sono una madre che nn sa più come gestire la situazione con una figlia di quasi 16anni che è ribelle, scontrosa, in cerca di amicizie sbagliate, non vuol studiare, non si impegna a far niente, quello che decide esempio andare in discoteca va senza nemmeno chiedere e nn ascolta l'orario di rientro. Mi sono rivolta ad una psicologa e ha diagnosticato un disturbo borderline ha dato una cura che ha fatto peggio gli ha causato attachi di panico e abbiamo sospeso perche stava entrando in depressione. Abbiamo provato la psicologia breve strategica ma lo psicologo alla fine le ha detto che lei nn volela impegnarsi ma solo divertirsi e quindi inutile finire la scuola meglio un corso online e poi andare a lavorare. Lei ora si è adagiata all'idea e non va più a scuola da tre settimane. Dorme fino alle 11 perche continuo a chiamarla per farla alzare il pomeriggio in giro con amici a fumare. La sera nn ha orario continua a stare sul telefono anche fino a notte inoltrata. Regole nn esistono anzi se la riprendi fa scenate tipo scappare per farmi spaventare. Questo davanti ai suoi fratelli di 7e5anni che si spaventano tantissimo. Ho pensato ad una comunità di recupero per adolescenti ma nn saprei se potrebbe essere d'aiuto. Io nn ce la faccio più aiutatemi.

Gentile Signora, davvero il pianeta adolescenza è una faccenda di non facile gestione. In merito alla situazione di sua figlia, pur comprendendo la disperazione e il senso di impotenza di una mamma, le suggerisco di non arrendersi e di non perdere le speranze, offrendole alcuni spunti.

Cosa sta cercando di trasmettere, di comunicare sua figlia con il suo comportamento? Quale bisogno o messaggio c’è dietro?

Quanto può incidere sull’atteggiamento di chiusura, di perdita di voglia di fare, di uscire dal letto, il fatto che le sia stato detto che non era adeguata nemmeno per andare a scuola, e quindi rimuovendo dall’orizzonte almeno un obiettivo ed un impegno stabile, un’occasione di confronto e di socializzazione per esempio con i compagni?

Allontanarla dal nucleo familiare e trasferirla in una comunità dove ci sono adolescenti con problematiche variegate (dipendenza da sostanze, disturbi psichiatrici, messa alla prova dopo avere commesso un reato, ecc), sarà vissuto come un’espulsione ed aumenterà la rabbia e la scarsa autostima di sua figlia? Potrebbe essere. Bisognerebbe conoscere più da vicino e nel dettaglio. Io credo che, prima di arrivare ad una scelta così drastica, ci possano essere margini per altri tentativi.

Aggiungo, inoltre, che è importante che sua figlia stabilisca un buon legame con un terapeuta di cui sente di potersi fidare e che la sostenga in un percorso di consapevolezza, che non punti alla svalutazione, ma alla valorizzazione delle risorse, che sono sempre presenti, anche nel paziente apparentemente più grave.

Un grande in bocca al lupo!

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Dott.ssaMarialuisa Ferrari

psicologa, psicoterapeuta, criminologa - Brescia

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