Problemi sociali, scuola attacchi d’ansia

Ho pianto tutto il pomeriggio,
In questi periodi sto soffrendo di attacchi di panico per la scuola è un forte stress: non mi accontento dei voti anche se sono alti e studio troppo infatti per colpa dello studio eccessivo ho perso le poche amicizie che contavano molto per me, sto soffrendo è come se tutto andasse malissimo non riesco neanche a spiegarvi le sensazioni che provo: il non riuscire a vivere nel presente per i pensieri eccessivi sul futuro...l’aumento delle verifiche, la dad tutto mi stressano.
Non riesco a fare altro che studiare: così evito l’attacco di panico che mi viene dopo aver visto il brutto voto, sto facendo bene? È possibile rimediare questo problema senza andare dallo psicologo ( costa troppo)? ritornerò come prima? Riuscirò a recuperare le amicizie perse e passioni perse? (le poche passioni che avevo: guardare film, TikTok, ascoltare canzoni) Come faccio a pensare meno alla scuola?
dicono che per gestire l’ansia devi affrontarla: devo affrontare i brutti voti prendendoli?
Come faccio a recuperare i rapporti persi? E soprattutto stare con le persone mentalmente e non solo fisicamente ( quindi smettere di pensare ad altro: futuro...)

Buongiorno,

Mi colpisce molto una delle domande che lei pone: "Dovrei combattere l'ansia di prendere brutti voti prendendoli?". Credo, piuttosto, che la nostra attenzione dovrebbe focalizzarsi sul come mai per lei il pensiero di poter prendere un brutto voto è così intollerabile da provocarle uno stato di ansia così intenso da dover essere controllato con tutte le sue forze. Che aspettative ha lei verso se stessa? Che aspettative sente negli altri per lei importanti? Quale è l'immagine di sé che cerca di preservare, agli altri e a se stessa, e quale cerca disperatamente di cacciare via? Quali pensieri ed emozioni del presente scaccia, rifugiandosi in un'eccessiva progettazione del futuro?

Mi interrogo e mi interrogherei su questo, partendo dal presupposto che l'ansia si genera per un eccesso di tensione la cui origine è da ricercare in pensieri e vissuti per lo più intollerabili di cui non siamo pienamente consapevoli. Per questo, credo che un percorso di comprensione con uno psicologo potrebbe esserle utile.

Saluti,

Marta Calderaro