Non so se la amo ancora

Salve, questa è la seconda volta che scrivo di questo argomento, sono passati 5 mesi dalla prima volta, per riassumere tra fine novembre e inizio dicembre ho vissuto un periodo di incertezza sul sentimento che provavo verso la mia ragazza, nato dal nulla nonostante poco tempo prima mi sentivo la persona più innamorata del mondo ho affrontato un breve percorso con uno psicologo il quale mi ha fatto capire che forse la cosa migliore fosse aspettare che il tempo mi desse delle risposte. Ad oggi, dopo 5 mesi ho avuto un crollo, piango nella stanza mentre penso al fatto che il sentimento per la mia ragazza non è più lo stesso, le voglio un bene come non ne ho mai voluto a nessuno nella mia vita, penso spesso a lei e a quanto sia perfetta ma nonostante ciò le insicurezze sono tornate. Mi capita più spesso di notare i suoi difetti, di avere meno pazienza su alcune cose e di darle meno attenzioni rispetto ad una volta, le dicevo sempre che l'amavo, le dicevo cose carine e romantiche e facevo sempre di tutto per lei, mi sono reso conto e me lo ha fatto notare anche lei, che queste cose da parte mia sono diminuite e non riesco a darmi una spiegazione, se stiamo insieme sto bene ma mi annoio facilmente(anche perché ormai i momenti insieme sono solo quelli a casa per via del covid), se sono triste la chiamo però sento di non essere super elettrizzato come lo ero una volta per ogni cosa che facevamo. Ecco 1 anno fa ero felice anche solo a stare in casa tutto il giorno con lei, oggi no e preferisco invece fare cose nuove, nonostante adesso non sia possibile. Lei per me è la ragazza perfetta eppure mi sento di non darle l'amore che merita e di non riuscirci, ho paura di non essere più innamorato di lei perché nel mio futuro ho sempre visto solo lei e ho anche paura di farle molto male. Anche lei nota in me un cambiamento e da dicembre ha spesso paura che io possa rivivere un momento del genere e lasciarla, immagino la mia vita vuota senza di lei, dal percorso con lo psicologo ero uscito con la consapevolezza che il mio fosse un sentimento più maturo e quindi senza quella scintilla che c'è in ogni rapporto agli inizi, ma da un lato c'è la paura che io non riesca ad accettare che un sentimento dopo 2 anni e mezzo possa svanire così facilmente nonostante non ci siano apparenti motivazioni. Chiedo scusa per eventuali errori e mancanza di un filo logico nel mio discorso, ho vomitato tutte le parole che mi saltavano in mente perché non riesco a fare altrimenti in questa situazione, mi rivolgo inoltre a questa pagina perché è un periodo lavorativamente complicato per la mia famiglia e non vorrei chiedere soldi per un altro percorso terapeutico al momento. Grazie mille per la considerazione

 Domanda precedente

Buongiorno Pasquale,

In questo periodo storico, siamo costantemente bersagliati da miti da seguire e percezioni che tutto ciò che desideriamo è possibile ottenerlo , anche in maniera piuttosto semplice.

Questo fa sì che viviamo costantemente in balia di rincorse verso "l'oggetto desiderato" ma che, una volta raggiunto, poco dopo nascono dubbi e difficoltà, sia perché tendiamo a non accettare delle responsabilità insite nella scelta tanto agognata e finalmente raggiunta, sia perché quella scelta raggiunta dopo poco perde quel senso della novità e del possesso che tanto ci attira...

Questo è il male del secolo, molto diffuso in particolare tra i giovani nel nostro tempo e fonda le sue radici sul significato valoriale che noi percepiamo prima durante e dopo la scelta.

Si tende sempre a credere che oggi tutto è sostituibile, tutto è raggiungibile, e nulla ha un sapore unico sublime e duraturo.

Sicuramente posso dirle che se questa donna per lei è così importante, così perfetta, come scrive, sarebbe opportuno che non rischiasse di perderla definitivamente, accorgendosi soltanto dopo che aveva un valore importante e sicuramente unico per lei.

 Le consiglio di riprendere un percorso psicologico personale più specifico (perché da quello che scrive è lei che deve elaborare e rimuovere vissuti, emozioni e quindi comportamenti disfunzionali) dove,  unitamente all'analisi del suo portato personale si riesca a fare un lavoro di empowerment sulle emozioni sulla percezione del se e sul piano di realtà oggettivo e non percepito.