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Dott.ssa Maura Livoli

Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicoanalista, Consulente tecnico

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  • Roma
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Il corpo parla attraverso i gesti, impariamo a leggerli per comprenderli

Il linguaggio corporeo comunica attraverso il movimento, la postura, la mimica, il tono della voce, il contatto visivo ed il modo di parlare.

Il pedagogista Rudolf Heidemann, nel 2007, ha affermato che “Attraverso il corpo esprimiamo i nostri moti interiori e il linguaggio corporeo è una premessa essenziale per una credibile opera di persuasione”. Parlando si compiono gesti e movimenti con le mani che sono ampi, energici, circolari, trattenuti, bruschi, accoglienti ecc. e sono tutti elementi che hanno un ruolo importante nel discorso ed agiscono attraverso i neuroni specchio del cervello dell’ascoltatore, aiutandolo a capire meglio l’articolazione verbale.

L’utilizzo della Tac e della Risonanza magnetica ha consentito di rilevare tra i processi che si svolgono nel cervello che l’attenzione viene attivata dalla percezione di gesti, prima che dalla comprensione verbale. 

Cercherò di spiegare alcune espressioni corporee:  l’incrocio delle braccia o l’incrocio delle gambe o entrambi esprimono una situazione di chiusura mentale e fisica, e di bassa recettività, a meno che non vi sia una situazione climatica fredda. Una gamba che si agita o entrambi indicano uno stato interiore inquieto, agitato ed il soggetto ha in sé uno stato di ansia o di irritazione.

I palmi della mani aperte sono una espressione di lealtà, di onestà e di resa, significa che il soggetto è disarmato e non vi è nulla da temere. L’apertura delle braccia è presente anche in caso di “vittoria”.  Invece, puntare il dito, con una mano chiusa esprime il tentativo di stabilire un dominio, una leadership assoluta ed a livello inconscio genera reazioni negative, in quanto il dito è percepito come un “bastone simbolico”.

Durante una conversazione, quando la comunicazione è chiara, diretta, accade che i movimenti, le posizioni, i gesti dei due interlocutori si specchiano. Tale similitudine sta ad indicare una connessione.

Lo sguardo fissato a lungo può essere espressione di menzogna, che si adotta per creare disagio, mentre rivolto o ricevuto da uno sconosciuto può esprimere una sorta di minaccia.

Il contatto visivo genera sempre un’eccitazione che va interpretata dopo aver valutato chi è l’interlocutore. La stessa attrazione viene comunicata da una sequenza di gesti: lo sguardo abbassato, l’inclinazione del capo, il toccarsi o il raccogliersi i capelli, nonché un sorriso accennato ed un contatto con gli occhi possono esprimere seduzione.

Lo stesso sorriso se genera le “zampe di gallina” intorno agli occhi è sincero, quando è falso dette pieghe non si stringono.

Il sollevarsi delle sopracciglia esprime spesso un senso di disagio, che può essere dettato da paura, preoccupazione, insicurezza ed anche il toccarsi il viso o le mani è espressione di stress, nervosismo, tensione, in generale.

Alcune espressioni facciali come la mascella contratta, il collo teso e la fronte aggrottata sono risposte limbiche associate al “sistema limbico cerebrale”.

Quanto espresso non può essere esaustivo per la comprensione del “linguaggio corporeo”, ma ho voluto soltanto dare delle indicazioni a riguardo.

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