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Dott.ssa Maura Livoli

Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicoanalista, Consulente tecnico

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L'importanza dell'attenzione

                                                                                             

La funzione principale di privilegiare in un momento specifico un elemento proveniente dall'esterno (per esempio, ciò che si sta leggendo ora) o un elemento interno (per esempio, un desiderio improvviso) é determinata dal sistema che presiede all'attenzione nel cervello, consentendo di concentrare le risorse cognitive esistenti.

L'attenzione é rientrata in vari e diversi settori di ricerca partendo dagli studi dei meccanismi neuronali intervenenti a quelli, più recenti, che si sono soffermati sullo spostamento dell'attenzione nello spazio, in particolar modo, si sono concentrati su come i suoi spostamenti vengono deviati da stimoli provenienti dall'esterno, per esempio, osservando un tableau pubblicitario o ascoltando un brano musicale, e come tale deviazione (distrazione) può far cambiare il corso delle azioni provocando magari una caduta o un incidente.

Tuttavia, trattandosi di un processo complesso, non ci si può soffermare su un singolo aspetto. Per esempio, se si considera un'attività come la lettura, ecco cosa accade: l'informazione visiva viene trasmessa dall'occhio al cervello, propagandosi dalla corteccia ottica fino ai lobi frontali che sono responsabili della comprensione e della memorizzazione, affinché si riesca a comprendere ciò che si sta leggendo. Se invece ci si distrae, accade che il cervello reagisce in modo periferico, nascondendo l'essenziale.

Tale comportamento é identico quando si sente qualcuno che ci sta parlando, ma di fatto non si ascolta e, quindi, l'informazione passa per il cervello, ma non si estende alle aree sensoriali.
Purtroppo, non sempre la volontà riesce a presiedere l'attenzione in quanto sono tre i sistemi che la controllano e determinano gli spostamenti di essa in ogni singolo momento. Il primo sistema é preposto a richiamare l'attenzione verso tutto ciò che é prevalente nell'ambiente: una sirena che passa, una campana di una chiesa circostante, una finestra che sbatte all'improvviso.

Qui intervengono delle reti neuronali specializzate per questo tipo di stimoli producendo delle ondate di attivazione nervosa che arrivano alle aree attentive. Questo sistema é quello che interrompe la lettura per la presenza di un insetto che si é avvicinato o che consente di evitare un incidente. Il secondo sistema interviene attivando o diminuendo l'attenzione in considerazione della intensità emotiva che ci circonda in quel momento. Infatti, laddove interferiscono pensieri che prendono il sopravvento subentra la distrazione.

Quest'ultima, ritrova la sua collocazione in altre aree del cervello, nel fondo di esso, in quanto sposta l'attenzione su ogni oggetto del desiderio, anche se come semplice evocazione. L'amigdala, svolge una funzione simile per quanto concerne la segnalazione di eventuali pericoli, generando, talvolta, delle ossessioni che impediscono l'attenzione.

Elementi esterni come una novità pubblicitaria o l'arrivo di un messaggio sul cellulare possono incentivare la distrazione, anche se é la volontà a cedere o a prendere il sopravvento insabbiandola. É in questo tipo di decisione che si colloca il terzo sistema dell'attenzione, cioè la capacità di fermarsi su ciò che é davvero importante. Il comando viene quindi dato alla parte anteriore del cervello, precisamente ai lobi frontali che raggiungono la maturazione alla fine dell'adolescenza.

L'attenzione quando é governata dalla corteccia frontale resta stabile se si ha in mente un solo obiettivo, se invece si cerca di svolgere più attività contemporaneamente, essa può disperdersi di nuovo. Per tale motivazione, é meglio evitare il multitasking o se proprio si deve restare su più attività bisogna avere chiari gli obiettivi e,tale tecnica si può imparare perseverando nell'osservazione dei movimenti attentivi.

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