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Dott.ssa Maura Livoli

Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicoanalista, Consulente tecnico

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Che cos'è la nomofobia?

Che cos'è la nomofobia e come intervenire

Una nuova fobia affligge il nostro secolo, si tratta della nomofobia (termine derivante da prefisso inglese "no-mobile" e dal suffisso " fobia") e ciò deriva dal fatto che nell'ultimo decennio, l'utilizzo di tablet, smartphone, pc ed altri dispositivi elettronici sono diventati una sorta di dipendenza, da cui non si riesce a distaccarsene.

Molti i soggetti che hanno paura di restare senza connessione Internet perdendo il controllo del proprio cellulare o tablet. Mediamente, lo schermo del cellulare si é rilevato che viene controllato circa 150 volte al giorno - quasi come se fosse un riflesso condizionato - e ogni utente di FB trascorre circa 15 minuti al giorno. Questo interesse digitale, inevitabilmente, va ad incidere sull'attenzione e anche sulla produttività individuale. Diverse sono le ricerche che hanno già evidenziato l'insorgere di patologie psichiche connesse con lo stress e con il livello dell'ansia.

Nel Regno Unito, l'Ente di Ricerca britannico ha rilevato che il 53% degli intervistati aveva paura di restare con la batteria scarica, di perdere il cellulare, di non essere raggiungibile perché si trovava in una zona non coperta dal segnale. Tuttavia, la nomofobia non é stata ancora inserita tra le patologie cliniche ufficiali, anche se si é riscontrata una correlazione tra uno status alterato della psiche e l'utilizzo eccessivo dello smartphone.

Studi più recenti hanno sottolineato che l'utilizzo eccessivo del cellulare é legato a bassi livelli di stima, nonché a "disturbi della personalità" che si rifanno a disturbi preesistenti come gli attacchi di panico, l'ansia sociale e l'agorafobia.

Come rimediare a questa dipendenza?

A tal proposito, é nata la "digital detox" cioè la "disintossicazione dal digitale" e consiste in un periodo di tempo in cui si cerca di distaccarsi dai "dispositivi elettronici" cercando di ridurre l'utilizzo, in modo da eliminarne poi la dipendenza. I vantaggi che possono derivarne da "questa disintossicazione" si sono ritrovati nella riduzione dello stress e dell'Ansia, con una valorizzazione del mondo reale circostante, un miglior rapporto con le persone, una migliore produttività e l'acquisizione di una postura più corretta. Questi dispositivi di ultima generazione hanno degli indicatori specifici che segnalano i tempi totali di utilizzo e parziali per le diverse applicazioni e, tali indicatori consentono di capire quale sia la reale condizione di utilizzo di ogni persona.

Quando si ha la consapevolezza della dipendenza - derivante dalla durata del tempo rilevato - si possono impostare delle regole e impostare degli orari precisi su cui staccarsi del tutto dal dispositivo e dedicarsi ad altre attività o ancora coltivare delle relazioni reali e non virtuali. Un orologio da polso o anche una sveglia possono contribuire al processo di distacco. Una diversa routine quotidiana dovrá trasferirsi anche sull'apertura della posta elettronica la cui lettura dovrà essere riorganizzata con tempi ristretti. Con questi accorgimenti che si possono adottare in completa autonomia, si riconquista un po' di libertà mentale e si migliora "la qualità della vita".

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