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Dott.ssa Maura Livoli

Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicoanalista, Consulente tecnico

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  • Roma
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Lo sviluppo del linguaggio

In una società avanzata e tecnologica come la nostra, tutto cambia ed anche il linguaggio fa la sua evoluzione. Se durante la nascita si arriva in un mondo in cui si parla una lingua sconosciuta, in meno di tre anni si impara a parlarla. Questo tipo di apprendimento si sviluppa in modo naturale, senza alcuno sforzo e con il passare degli anni si acquisisce anche una conoscenza implicita della grammatica.

L'integrazione sociale é fondamentale per l'apprendimento del linguaggio, infatti, un bambino impara a parlare se qualcuno interagisce con lui, se ciò non accade - come per i bambini abbandonati e lasciati soli - non a caso, si rileva un ritardo conoscitivo e linguistico in quanto l'interazione ha un ruolo fondamentale sia nella motivazione che nell'attenzione, indispensabili queste ultime per l'apprendimento.

All'inizio del XX secolo le teorie linguistiche affermavano che il linguaggio fosse acquisito attraverso un processo di apprendimento per tentativi ed errori, utilizzando quindi, il processo imitativo. Successivamente, il linguista americano Noam Chomsky avendo rilevato che esiste un numero infinito di frasi e che ogni frase si struttura con parole diverse, affermò che il linguaggio non si può considerare una semplice imitazione ed ha proposto il concetto di " grammatica generativa" che egli definì l'insieme di regole che consentono di descrivere una lingua creando frasi mai prodotte fino in quel momento e che risultano, comunque, comprensibili.

Questo tipo di grammatica é quella che poi si insegna a scuola e che riguarda le regole della lingua, i verbi regolari e irregolari, la coniugazione di essi, i sinonimi e i contrari ecc.

É evidente che il bambino impara quella che sente parlare intorno a sé. Se il nostro cervello é predisposto all'apprendimento di lingue diverse deriva dal fatto che le lingue del mondo, nonostante le loro diversità hanno delle somiglianze essendo tutte strutturate nello stesso modo. Infatti, tutte le lingue comprendono regole, unità da collegare secondo certe modalità che, per quanto queste ultime possano apparire differenti, perché diverse nelle varie famiglie linguistiche, obbediscono a leggi universali, precisamente quelle a cui fa riferimento Chomsky riguardanti la "grammatica generativa".

La differenziazione si può comprendere pensando all'esistenza universale di 10 gruppi di regole, quindi, una lingua potrà presentare il gruppo di regole 3, un'altra il 7, ma nessuno avrà il gruppo 11. Per esempio, non esiste nessuna lingua senza nome comune o senza il nome di animali o piante. Il motivo per cui il bambino impara con facilità due o magari tre lingue nei primi due anni di vita deriva dall'elasticità del suo cervello che gli consente di distinguere senza difficoltà le varie lingue che ascolta.

La sua predisposizione si basa su alcune aree cerebrali, in primis, quelle dell'emisfero sinistro. In passato, si credeva che una lesione dell'area di Broca compromettesse la produzione del linguaggio sviluppando l'afasia, mentre una lesione dell'area di Wernicke avrebbe creato difficoltà nella comprensione verbale. Le nuove ricerche hanno rilevato che problematiche linguistiche derivano dalle connessioni e dalle interazioni tra le diverse aree cerebrali e non dalla singola area. Tutto ciò consente una migliore rieducazione dei pazienti afasici.

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