Derealizzazione e anedonia

Gent.mi Dottori, Ho 31 anni e sono un medico. Soffro da circa 1O anni di derealizzazione e depressione costante, ho tentato un percorsi di psicoterapia settimanale di tipo psicodinamico di circa 5 mesi, sia delle terapie farmacologiche con ssri con scarso beneficio. Mi sembra di aver sprecato la mia intera giovinezza e di non avere realizzato nulla. Ricordo le emozioni che provavo da giovane, ma come lontanissime, appartenenti a un'altra vita o a un'altra persona. A chi posso rivolgermi? Quale orientamento scegliere? Dalla vostr esperienza ritenete che sia possibile guarire nonostante la cronicizzazione del disturbo? Mia moglie aspetta il nostro primo bambino, ho molta paura di provare nei confronti del nascituro la stessa distanza emotiva che caratterizza da anni ogni aspetto della mia vita, infatti la mancanza di emozioni è ciò che più mi tormenta. Sarebbe terribile vivete così, come un automa. Mi sento così: in frantumi in fondo a un abisso e guardare la mia vita che mi passa davanti Ringrazio sin d'ora

Gent.mo Marcello, certo e' che la sua visione della sua sofferenza e' legata alla mancanza di fiducia perche' solo i farmaci non le bastano a sentirsi bene. Vista la sua giovane eta', proverei a "rilanciarsi" con una psicoterapia psicoanalitica, la mia, per esempio, da buone opportunità di miglioramento e lavoro bene con pazienti che devono, per periodi a medio termine, assumere psicofarmaci. Di solito cerco con il paziente di svolgere un lavoro tale per cui non debba sussistere ne' dipendenza da me, ne' dagli psicofarmaci. Lavoro trattando i legami familiari, amicali, etc.il passato che ha "costruito" il modo di relazionarsi con se stessi e gli altri, ma non sviluppo rimuginio di se'! Promuovo la riflessione e la autoconsapevolezza.

La saluto cordialmente e auguri!