Dott.ssa Paola Scalco

Dott.ssa Paola Scalco

psicologo, psicoterapeuta, sessuologo

Non ho praticamente nessuna relazione interpersonale

Buongiorno, Vi scrivo in cerca di un consiglio. Ho 36 anni e da tempo ormai immemore mi trovo a vivere in un modo molto “particolare“, che in realtà non sa nessuno, perche me ne vergogno. Vivo sola, e non ho praticamente nessuna relazione interpersonale. Le poche relazioni che ho (che sono quelle con i miei genitori e con i colleghi di lavoro) sono relazioni superficiali. Non ho rapporti di alcun altro tipo, e anche con queste persone da anni ormai (forse da sempre) non parlo mai di nulla. Mi esprimo per luoghi comuni, frasi fatte, domande retoriche, ripeto discorsi sentiti da altri. Non ho nè dialoghi nè legami con nessuno, sono sempre sola. La cosa in realtà non mi crea un vero problema, mi sono abituata al mio modo di vivere, passo il mio tempo libero dormendo e cerco di ridurlo al minimo, perchè nel frattempo, mi rendo conto, mi si è spento anche qualunque interesse. Anni fa, quando non ero ancora arrivata a questo livello “estremo“ la solitudine un po' mi dispiaceva, ma con gli altri ero sempre in difficoltà (non sapevo di cosa parlare, come rapportarmi...) per cui a poco a poco ho rinunciato a provarci. Non posso dire di esserne felice ma, se fosse solo questo, ammetto che non avrei mai pensato di fare qualcosa per cambiare il mio modo di vivere. Il problema è però nato sul lavoro, perchè il mio diretto superiore sostiene che i blocchi che vede in me mi impediscono di lavorare come dovrei, e che potrebbe rivalutare le mie mansioni in base a questo. La cosa mi terrorizza perchè il lavoro è l'unica cosa che ho, e non solo economicamente. Il mio capo mi chiede ripetutamente di condividere con lui le mie difficoltà, ma quando ci provo mi succede quanto mi accadeva quando in passato cercavo di aprirmi con qualcuno: la mente mi si svuota, mi si chiude la gola, mi manca il respiro, mi sento tremare la terra sotto i piedi. Le parole non ci sono, non escono. È come se tutto il mio corpo si opponesse a un mio parlare “realmente“. Non sono capace di parlare di quello che provo, di dialogare, ma neanche più di pensare a quello che ho dentro. Quando cerco di farlo, di fare un po' di “introspezione“, arrivo a un certo punto e poi mi blocco, di nuovo mente svuotata e respiro che manca. È per questo che già molti anni fa ho rinunciato ad avere relazioni profonde, perché proprio non ne sono capace, e provarci mi fa stare male mentalmente e fisicamente. Rinunciarci mi sembrava fino a poco tempo fa la soluzione migliore, ma se questo mi crea danni sul lavoro potrei non reggere il colpo. Razionalmente mi sforzo di provarci, ma mi sembra di combattere con un'altra me stessa più forte che me lo impedisce e me lo impedirà finchè potrà. Cosa posso fare? Grazie in anticipo a chi mi darà un consiglio.

Gentile Ragazza,

una situazione di disagio di così lunga data e così radicata non può essere -a mio avviso- risolta con consigli spiccioli, ma andrebbe compresa più a fondo per poter decidere quale sia la strada corretta ed efficace da intraprendere per perseguire un maggior equilibrio e benessere psicologico.

Quelle che vengono definite "abilità sociali" si possono imparare e il fatto che le cose siano sempre andate in un certo modo non significa che debbano continuare a procedere per sempre così, soprattutto se ci causano sofferenza.

La inviterei, pertanto, a rivolgersi di persona ad uno psicologo psicoterapeuta della sua zona proprio per cercare di approfondire -in un luogo "protetto" e sicuro- le sue abituali modalità di (non)relazionarsi con il resto del mondo (e, in fondo, anche con se stessa) e le emozioni e gli stati d'animo ad esse connessi. Questo con l'obiettivo di capire quali siano i cambiamenti possibili e in quali tempi e quali modi possano essere attuati, in direzione di una sua maggior serenità.

Cordialità.