Dott. Riccardo Vittorio Sacco

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Dott. Riccardo Vittorio Sacco

Psicologo - Life Coach - Career Counselor

Incertezza sul futuro

Buongiorno, ho un figlio di 18 anni, sempre stato un ragazzo tranquillo, posato, rispettoso di tutti e delle regole. Da un anno e mezzo sta assieme a una coetanea, e alcune volte mostra insofferenza sulle "regole" che la fidanzata impone alle quali lui si sottomette senza ribellione alcuna. Ha solo 2 amici con cui ha rapporti saltuari. E' in 5° superiore e sta per affrontare l'esame di maturità in ambito meccanico; l'esperienza scolastica non è stata delle migliori per lo scarso livello scolastico offerto dalla scuola. I suoi voti, il suo rendimento, il comportamento sono sempre stati ottimi ma le impostazioni scolastiche e la classe dov'era inserito nei 5 anni hanno dimostrato diverse lacune e mancanze. Da un mesetto lo vedo perso, sempre sul divano, o in chat con la fidanzata o con giochi infantili sulla playstation. Fa l'arbitro di calcio senza troppo entusiasmo se non per il fatto che viene remunerato; ha tentato diverse volte di fare calcio, senza grossi risultati in quanto l'elevata competitività del settore lo ha sempre portato ad autoescludersi. Non sa cosa vuole fare del suo futuro; da un lato vuole lavorare (in due esperienze recenti non nel suo ambito andate male) per avere uno stipendio e quindi una indipendenza, dall'altro vorrebbe proseguire gli studi ma non sa in che ambito perchè la meccanica proprio non gli piace molto. La scelta delle superiori è stata sua anche se io ero consapevole che non sarebbe stata la scuola adatta per lui ma a suo tempo lui è stato irremovibile sulla scelta. Non so come posso aiutarlo senza essere troppo invadente e "pesante". Mi chiedevo se esiste qualche figura alla quale rivolgersi perchè lo aiuti a capire quali sono le sue abilità, le sue predisposizioni.

Buongiorno Paola,

da come lei ha descritto il rendimento scolastico di suo figlio posso immaginare che abbia superato l’esame di maturità. Suo figlio ha vissuto questa esperienza fondamentale della vita con scarso entusiasmo, soprattutto per la carenze del contesto scolastico nel quale si è trovato, e l’ambiente formativo, poco stimolante, può aver inibito il piacere per lo studio, soprattutto per la meccanica. Come la maggioranza dei ragazzi al termine delle scuole superiori, suo figlio non ha le idee chiare su cosa fare. Da un lato potrebbe voler provare a studiare qualcosa che, finalmente, gli piaccia e da un altro potrebbe sentire il bisogno di acquisire autonomia attraverso un lavoro retribuito. Posso comprendere che per affrontare questa importante transizione di vita sia necessario ottenere un supporto esterno alla famiglia. Un aiuto professionale che non fornisca consigli ma che consenta a suo figlio di comprendere pienamente il suo valore, le sue motivazioni, i suoi interessi e le sue competenze per poter intraprendere autonomamente la sua strada. E’ però importante che sia suo figlio a decidere se e come farsi supportare da un professionista, soprattutto per permettergli di assumersi la responsabilità. Ci sono molti professionisti che a vario titolo si occupano di orientamento professionale o scolastico, scegliere chi è anche psicologo è indiscutibilmente un valore aggiunto.

Un cordiale saluto

Riccardo Sacco

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