Dott.ssa Rita D'Onofrio

Non dubito che sia importante, nella psicoterapia, far riferimento ad un modello teorico - che nel mio caso è il Cognitivo Comportamentale - ma credo anche che sia ancora più importante non restare ingabbiati nei tecnicismi e attingere a tutte, ma proprio tutte le proprie risorse: esperienze, passioni, sensibilità, difetti, consapevolezza corporea, contaminazioni di altre discipline e orientamenti… per vedere davvero la singola persona che abbiamo davanti, per accoglierla, per riconoscerla e aiutarla.

Per un certo numero di anni, dopo la laurea in Psicologia, ho fatto tutt’altro lavoro: mi sono laureata anche in Informatica e ho lavorato nelle aziende. Qualcuno mi ha chiesto come mai “ho perso tempo”. In realtà quell’esperienza mi ha molto arricchita dal punto di vista umano e di “osservatore di problemi”, a tal punto che non ho potuto fare a meno di tornare a seguire la mia passione di sempre: non solo vedere, capire, ma anche aiutare a superare il disagio e le situazioni di impasse.

E questo si può fare solo con la psicoterapia. Perché? Perché solo avendo una richiesta esplicita, un mandato, si può davvero aiutare qualcuno. Perché non possiamo aiutare nessuno se lui/lei stesso/stessa non vuole, se non ce lo chiede. Perché soltanto chi è parte attiva nella psicoterapia può cambiare la sua vita e superare i suoi blocchi, paure, condizionamenti.

Un’altra mia profonda convinzione è che non sia possibile alcuna distinzione tra mente e corpo. Anche solo dire che mente e corpo sono in stretta relazione vuol dire affermare implicitamente che si tratta di entità distinte. Questa visione è stata peraltro superata da tempo nella comunità scientifica. Mente e corpo sono la stessa cosa, e questo ha importanti implicazioni nella psicoterapia.

Proprio per questa mia convinzione, oltre che per la mia passione per lo sport e il movimento, da circa 25 anni sono Personal Trainer del Metodo GYROTONIC^®, una disciplina olistica diffusa in tutto il mondo che favorisce il benessere a 360 gradi della Persona intesa come unità corpo-mente. Per completezza ho voluto approfondire, mediante un Master universitario in Posturologia, le dinamiche che fanno dell’unità corpo-mente un sistema complesso alla continua ricerca di un equilibrio il più economico possibile, scoprendo gli innumerevoli risvolti di tutto ciò nell’esercizio della psicoterapia.

Il principio che mi ha sempre ispirata è che non è mai troppo tardi per prendere in mano la propria vita e cambiare ciò che è in nostro potere per vivere in maniera più soddisfacente, e trovo estremamente affascinante aiutare le persone ad avvicinarsi a se stesse e ad esaltare le proprie risorse, a volte tenute a lungo imbrigliate in condizionamenti e vincoli che ostacolano il loro benessere.

Sono una psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale. La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale parte dal presupposto che non esista una realtà oggettiva a sé stante e uguale per tutti, ma che siamo noi, attraverso i significati che attribuiamo ai fatti, a costruire la nostra specifica realtà e le emozioni ad essa connesse.

Facciamo un esempio. A tutti noi è capitato di perdere un treno. Lo abbiamo visto partire proprio mentre, correndo, mettevamo piede sul binario. Certo, abbiamo provato un senso di frustrazione. Ma abbiamo provato anche altro, e abbiamo anche notato, magari, che un’altra persona vicino a noi che ha perso lo stesso treno ha avuto una reazione diversa dalla nostra. Come mai? Un treno è un treno, non c’è dubbio. Ci è partito davanti al naso, non c’è dubbio. E’ obiettivo: abbiamo perso un treno per un pelo. Ma perché allora lo stato d’animo di quella persona non è uguale al nostro, qualunque sia? E’ qui il ruolo dei pensieri. Magari a noi quel treno ricorda tutti i “treni” che abbiamo perso, le occasioni mancate, e sentiamo un senso di angoscia e un calo di energie, magari anche rabbia. Per l’altra persona, magari, averlo perso è una scusa per prendersi una pausa per sé, quindi si rilassa.

Ecco, quindi: la nostra realtà, le nostre emozioni, sono mediate dai pensieri: i nostri pensieri più profondi e radicati, da cui discendono quei pensieri che si presentano in automatico e a cui non facciamo neanche caso, ma che determinano le nostre emozioni ricorrenti e il nostro umore.

Il lavoro della psicoterapia aiuta a diventare consapevoli di quei pensieri e dei condizionamenti che li hanno prodotti organizzandoli in schemi più o meno rigidi che caratterizzano il nostro rapporto con la realtà e con le persone, determinando, se disfunzionali, disagio e sofferenza.

Per quanto mi riguarda, sono profondamente convinta che il modello di riferimento teorico sia utile, ma che non si debba mai cadere nel tecnicismo: in psicoterapia bisogna attingere, a mio parere, a tutto il proprio sentire e sapere, per poter riconoscere, accogliere e aiutare ogni persona nella sua unicità.

Laurea in Psicologia - Università "La Sapienza", Roma

Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale - Istituto Walden-Laboratorio di Scienze comportamentali, Roma

Master universitario di primo livello in Posturologia - Università "La Sapienza", Roma

Certificazione come Personal Trainer dei Metodi GYROTONIC^® e GYROKINESIS^® - Gyrotonic Sales Corp, Dingmans Ferry, PA, United States

Corsi e convegni di particolare interesse:

• Abilitazione alla codifica con il metodo AIMIT (Analisi degli Indicatori delle Motivazioni Interpersonali nei Trascritti) - Sesto Centro di Psicoterapia Cognitiva, Roma
• Convegno internazionale CORPOREAMENTE - cosa le psicoterapie possono apprendere dalle neuroscienze - ISIPSE’, Roma
• Il paziente ossessivo: rappresentazioni relative all’intervento di aiuto, impasse terapeutiche e cicli interpersonali di mantenimento - Ordine Psicologi del Lazio, Roma
• Mentalizzare, Empatizzare, Metacomunicare - Strumenti e tecniche per potenziare la comunicazione e l’alleanza terapeutica con i pazienti difficili - Istituto Beck, Roma
• Attaccamento traumatico: dall’infanzia all’età adulta - Scuola di Psicoterapia Cognitiva, Napoli

Seguo adulti, giovani adulti, anziani in modalità individuale.

Curo moltissimo la relazione con il paziente, perché parto dal presupposto che la relazione terapeutica sia il principale fattore di cambiamento, in maniera trasversale a tutti gli orientamenti, e una relazione terapeutica di buona qualità sia quanto di più potente abbiamo a disposizione per aiutare le persone a superare i loro disagi.

Mi avvalgo, ove opportuno, delle tecniche di rilassamento muscolare progressivo di Jacobson.

A Content Validity Study of AIMIT (Assessing Interpersonal Motivation in Transcripts)-G.Fassone, F. Lo Reto, P. Foggetti, C. Santomassimo, M.R. D’Onofrio, A. Ivaldi, G. Liotti, V. Trincia, A. Picardi, Clinical Psychology and Psychotherapy Clin. Psychol. Psychother. - Online Library · 19 gen 2015

Contributi a convegni:

L’AIMIT e le sue applicazioni in psicoterapia: dalla validazione dello strumento allo studio della relazione terapeutica, nella ricerca e nella didattica, Contributo al III Convegno Mente e Corpo: “Placebo-Nocebo i meccanismi dell’efficacia”, 10 giu 2011

La motivazione interpersonale in fase di assessment: l’uso dell’AIMIT su trascritti in III seduta in un campione di 40 pazienti con disturbo di personalità, Contributo al III Convegno Mente e Corpo: “Placebo-Nocebo i meccanismi dell’efficacia”, 10 giu 2011