Bambino di 6 anni che rifiuta di lavorare in classe

Buongiorno, il mio bambino frequenta la prima elementare e a volte, diciamo piuttosto spesso, ultimamente, si rifiuta di eseguire una parte oppure completamente, il lavoro proposto dall'insegnante.
Porta spesso note a casa, abbiamo tentato di capire perchè succede, ma non abbiamo ottenuto risposte. Dal momento che questo comportamento accade anche in altre attività, per esempio lo sport, se si fa un esercizio che non gli piace non lo inizia neanche, si rifiuta e ammutolisce, abbiamo pensato che potrebbe sentirsi inadeguato allo svolgimento del compito.
Il suo rendimento scolastico è buono, non eccelle, ma nessuno gli chiede di essere il migliore, ma solo di impegnarsi, lui promette ma non mantiene, i castighi non servono, i premi per i comportamenti corretti non servono e soprattutto le note gettano noi nello sconforto e determinano stress e tensioni familiari.
Vorrei concordare una linea da seguire con le insegnanti, ma vorrei un consiglio.
Grazie

Gentile Isabella, concordo con lei sul fatto di cercare una linea comune con le insegnanti per aiutare suo figlio a superare questo momento di difficoltà: mi sembra che questa modalità fatta di note, castighi, premi e richieste di maggior impegno non sia funzionale alla situazione e che rischi, anzi, di esacerbare il problema.

L'ingresso alla scuola elementare è un momento di passaggio molto delicato per ogni bambino: le richieste che gli vengono fatte sono molto diverse da quelle della scuola materna, e così le aspettative degli adulti, spesso basate (non dico che sia il vostro caso!) sulla "prestazione", sul risultato ottenuto in seguito ad un compito assegnato.

Il bambino si confronta sia con la gratificazione sia, soprattutto, con la frustrazione e con il timore di deludere genitori e insegnanti. A quest'età non è ancora in grado di vedere con chiarezza dentro di sè e di dare spiegazioni sui suoi comportamenti né di "mantenere promesse" legate ad una situazione che è certamente, in buona parte, al di là del suo controllo perché basata su aspetti emotivi profondi.

Lei stessa ipotizza che il bimbo si senta "inadeguato allo svolgimento del compito": può darsi che sia facilmente frustrabile per indole, oppure che vi siano state esperienze precedenti per lui faticose. Come si trovava alla scuola materna? E' figlio unico o primogenito? E' andato a scuola nei tempi giusti o è per caso un anticipatario? Come va, in generale, nella sua quotidianità, a parte questi aspetti sopra descritti? 

Sarebbe davvero auspicabile interrompere questo circolo vizioso delle "note" per comprendere cosa davvero preoccupi o metta in difficoltà suo figlio. In attesa di incontrare le insegnanti potreste iniziare a sentirvi meno preoccupati e stressati voi genitori per questi episodi, comunicando al bambino, più con gli atteggiamenti che con le parole, che capite le sue fatiche e che siete con lui per sostenerlo e comprenderlo. Un breve percorso di sostegno alla genitorialità potrebbe aiutarvi a rafforzare le vostre risorse e a vedere con più obiettività la situazione.

Molti auguri a lei e a suo figlio e ci riscriva se ha bisogno.