Dott.ssa Roberta Conte

Dott.ssa Roberta Conte

psicologo, psicoterapeuta, consulente di parte

Mia figlia non ama più il suo compagno

Sono Nella e vi scrivo per esporvi un problema che riguarda mia figlia. Ebbene Claudia, mia figlia, ha 24 anni e studia all'accademia di belle arti, quindi dall'età di 18 anni è andata via per motivi di studio. Da premettere che è una ragazza dal carattere insicuro, influenzabile ed è sempre stata, fin dall'adolescenza, poco incline ad imporsi e farsi valere nei rapporti interpersonali. Da circa due anni ha intrapreso una relazione con un uomo più grande ( 40 anni) che , inizialmente amava pazzamente e che ha sempre ricambiato questo amore. Lui è un uomo serio, io e mio marito l'abbiamo anche conosciuto, che adora mia figlia. Il problema è che Claudia non è più sicura del sentimento che prova per lui, anzi mi ha confessato che non lo ama più. Ha cominciato anche ad essere più distaccata, a trattarlo un po' male, ma questo ha provocato un attaccamento eccessivamente morboso da parte di lui. Lei non riesce proprio a confessargli la verità, il suo cervello pensa una cosa e poi la sua bocca dice tutto il contrario. Ha paura di ferirlo troppo. Non riesce a trovare il coraggio per dirgli la verità. Lei sta male, non riesce a studiare, e mi ha detto che la sua paura è quella di ucciderlo. Evidentemente, ho pensato, lui le ha manifestato la sua volontà di togliersi la vita semmai lo avesse lasciato. Io non so come aiutarla per poter uscire da questa situazione. Confido in un vostro consiglio. Saluti e grazie
Gentile Nella, capisco che la situazione in cui si trova sua figlia è sicuramente motivo di ansia e proccupazione per lei. Tuttavia lei e suo marito non potete prendere il posto di Claudia e affrontare le difficoltà in cui si trova per evitarle sofferenze. Per questo l'unico suggerimento che mi sento di darvi è quello di stare vicini a vostra figlia, cercare di spronarla ad essere meno passiva. In particolare suggerendole di cercare aiuto in un professionista in grado di aiutarla a rapportarsi con gli altri in modo non più così passivo. Questa modalità che la porta a mettere al primo posto i bisogni degli altri piuttosto che i propri, deve essere trasformata in atteggiamento assertivo, ovvero la giusta via di mezo tra passività e aggressività. Cordialmente la saluto,