Dott. Roberto Benis

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Dott. Roberto Benis

psicologo clinico, psicologo dello sport

Le Tecniche di rilassamento

Le Tecniche di rilassamento

Le possiamo definire come una forma di “allenamento mentale” che, influenzando il sistema nervoso vegetativo (respirazione, circolazione sanguigna, sistema metabolico e muscolare), porta il praticante ad acquisire una sempre maggiore consapevolezza psico-fisica, tale da permettergli di raggiungere un equilibrio psicosomatico, utilizzabile nelle diverse circostanze della vita.

Categorie di tecniche di rilassamento

Le tecniche di rilassamento sono molte e diverse sono le classificazioni, secondo Durand de Bousingen:

• i metodi analitici: hanno come punto di partenza il dato fisiologico. Si fondano sul rilassamentodei muscoli striati periferici, si concretizzano attraverso l’educazione del senso muscolare e sulla presa di consapevolezza del meccanismo contrazione-relax (es. Rilassamento progressivo di Jacobson)

• i metodi globali: hanno come punto di partenza il dato mentale. Partono dal presupposto che attraverso la decontrazione muscolare e viscerale sia perseguibile il rilassamento psichico (es.Training Autogeno di Schultz)

• i metodi fisioterapici: mettono in relazione rilassamento e esercizi ginnici. (Da Penati mod.)

 

Le costanti di tutte le tecniche di rilassamento sono:

• punto di partenza mentale e intenzionale che determina un rilassamento periferico che a suavolta induce uno stato di calma psicologica rinforzando efficacia e motivazione al processo,

• utilizzo di rappresentazioni e immagini mentali,

• alterazione della coscienza,

• componente relazionale (anche se poi le tecniche possono essere praticate in autonomia)

• risposta di rilassamento: non possiamo sempre mettere in atto risposta di attacco-fuga invece dobbiamo adattarci situazione o ambiente di quiete e privo di interferenze,

• uso di una parola, frase o suono che possa essere ripetuto diverse volte,

• atteggiamento passivo, utile a trascurare i pensieri distraenti che possono intromettersi nella  coscienza,

• la posizione comoda

Il setting

• posizione sdraiata o seduta

• tono di voce basso, lento e pacato, che accompagna, non impone

• l’obiettivo è la consapevolezza  di cosa succede nel proprio corpo, nel rispetto dei tempi del paziente

• chiusura della seduta: ripristino della normale tonicità muscolare

• stanza silenziosa e priva di fonti luminosi eccessive, sufficientemente calda

• setting di gruppo vs individuale.

 

Ambiti applicativi

Ambito clinico:

• in stati ansiosi (disturbi di panico, fobie specifiche, ansia anticipatoria, disturbi psicosomatici) in

cui la rigidità fisica è specchio di una tensione emotiva e in cui il dialogo tra emozioni e corpo è alterato

• disturbi post traumatici da stress  che  implicano costante arousal che si riflette su tensione psico -fisica

• disturbi sessuali

• disturbi stress-correlati: cefalee tensive, bruxismo, back pain cronico

• pazienti oncologici, stati di dolore, disturbi gastro-intestinali, iperidrosi palmare, preparazione ainterventi odontoiatrici.

 

Ambiti non clinici:

• per la percezione di locus of control interno e aumento autostima

• dipendenza da fumo

• ADHD

• coaching  nell’ambito per performance lavorative

• sportivi e atleti

 

Una tecnica: Il rilassamento progressivo di Jacobson

• tecnica nata all’inizio del secolo scorso per opera di Edmund Jacobson

• parte dal presupposto che la calma psichica coincide con l’assenza di contrazioni muscolari  (tecnica definita muscle to mind)

• l’obiettivo è eliminare la tensione muscolare per rendere le fasi di riposo realmente efficaci nel  recupero energetico

• la persona è attivamente protagonista dell’allenamento

Il metodo Jacobson prende il nome di rilassamento progressivo per i seguenti tre aspetti:

• Il soggetto rilassa un gruppo, per esempio i muscoli che piegano il ginocchio sinistro, sempre di più  ogni minuto.

• Impara a rilassare uno dopo l’altro i principali gruppi muscolari del suo corpo. Ad ogni nuovo  gruppo rilassa contemporaneamente quelle parti su cui ha fatto precedentemente pratica.

• Praticando giorno dopo giorno progredisce verso un’abitudine di riposo — tende verso uno stato in cui la calma si mantiene automaticamente.

 

Sequenza tipo – Formulazione (fase inziale)

• Mi metto seduto sdraiato nella posizione più comoda possibile...cerco di evitare ogni sensazione  di disagio...abbasso lentamente le palpebre e non  penso a nulla...solo a praticare l’esercizio.

• Fletto il braccio sinistro contraendo leggermente il bicipite...1..2..3...lascio andare il braccio...non  faccio nulla...e non facendo nulla sento la differenza...1..2..3..4 (ripetere col braccio destro)

• Stringo i pugni con forza...1..2..3...li lascio andare...non faccio nulla...e non facendo nulla sento la differenza...1..2..3..4

• Fletto i piedi (piede a martello) contraendoli leggermente...1..2..3... li lascio andare...non faccio nulla...e non facendo nulla sento la differenza...1..2..3..4   (Da Brugnoli mod.)


La validità delle tecniche di rilassamento risiede nel fatto che coinvolgono il paziente su di un piano fisico perseguendo un benessere corporeo oltre che psichico.Se integrate con interventi in grado di esplorare il mondo emotivo del paziente, le tecniche sono estremamente efficaci e utili nel potenziare la stabilità emotiva perseguita. L’integrazione con altre tecniche è da ricercarsi.

Bibliografia:

1)Tecniche di mental training nello sport

Autore: Brugnoli M.P.

Editore: Edizioni Red

2) Tecniche mentali per il potenziamento della prestazione sportiva

Autore: Penati V.

Casa editrice: edizioni FS

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