Professore Roberto Pasanisi

Professore Roberto Pasanisi

Psicologo, Psicoterapeuta

Mio figlio fin dall'asilo ha manifestato imprecisione nello svolgimento dei lavori

Salve, sono la mamma di un bambino di quasi sette anni che frequenta la prima elementare. Da sempre in continuo movimento, fin dall'asilo ha manifestato imprecisione nello svolgimento dei lavori ed estrema lentezza, ma contemporaneamente un'intelligenza brillante e un lessico fuori dalla norma. Iniziata la prima elementare ci siamo scontrati con difficoltà direi sempre maggiori: la difficoltà a mantenere la concentrazione lo porta a non stare al passo con il lavoro che si fa in classe ed a ritrovarsi, tra compiti per casa e lavoro da recuperare, un carico non indifferente. Anche a casa deve essere spronato continuamente e seguito da vicino. Le difficoltà maggiori sono rappresentate dai dettati, ma praticamente di ogni compito svolto in classe ci ritroviamo a doverne completare una parte spesso piuttosto consistente. Parlando con le maestre delle strategie da attuare per far si che lavori in classe mi viene semplicemente confermato che continuerà ad essere spronato perché resti concentrato sul compito, cosa che finora non ha dato grandi risultati. L'ipotesi che questa sua difficoltà possa essere sintomo di disturbi dell'apprendimento viene immediatamente scartata dalle insegnanti che sottolineano subito quanto sia intelligente e in grado di leggere e scrivere in maniera soddisfacente. (Risultato che però é frutto anche di un lavoro iniziato a casa già durante gli anni dell'asilo) Ovviamente anch'io preferisco pensare che abbia semplicemente la testa tra le nuvole e che sia in grado di rientrare presto in carreggiata, ma non vorrei che questa sua difficoltà, indipendentemente da ciò che la causa, lo portasse a scoraggiarsi. Lo noto ad esempio con i dettati quando, perso il filo, lascia perdere completamente il compito nonostante i rimproveri dell'insegnante. Agli occhi delle insegnanti evidentemente risulto una mamma che salta a conclusioni senza fondamento e mi chiedo come comportarmi... Personalmente mi confronto, vaglio e provo ad applicare sia quei consigli che riguardano i bambini semplicemente distratti, sia quelli volti a gestire problemi come dislessia e iperattività. Immagino dovrò aspettare che il problema si faccia più evidente o che si risolva naturalmente per avere qualche risposta in più. Nel frattempo? Perché mi ritrovo a sentirmi dire che mio figlio non sta fermo un attimo, ma per carità non é iperattivo, e che non lavora in classe, é lento, impreciso e con una capacità di concentrazione molto limitata, ma assolutamente non ha disturbi di apprendimento? Se é tutto nella norma, perché mi viene fatto notare e soprattutto perché é l'unico a restare indietro? Vi ringrazio anticipatamente dell'attenzione e aspetto vostri suggerimenti.

Gentile Signora, le insegnanti non hanno, presumibilmente, una preparazione psicologica adeguata per individuare disturbi come questo, per lo più sottili e complessi: l’ipotesi, da verificare diagnosticamente, di un Disturbo dell’apprendimento è, in base alla Sua esposizione, estremamente probabile, segnatamente un Disturbo di Deficit di Attenzione e Iperattività (secondo la classificazione nosografica del DSM5), di cui indica alcuni sintomi tipici – fermo restando, prima di poter fare diagnosi, un adeguato approfondimento investigativo ed ermeneutico del caso. Una rieducazione psicopedagogica dell’approccio genitoriale potrebbe, per quanto sembra, essere una soluzione valida per ristrutturare e migliorare le capacità interattive e scolastiche del bambino. L’approccio A Distanza (online, ovvero via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe in tal senso essere adeguato per individuare ed avviare una prima via di risoluzione. Cordiali saluti.