Professore Roberto Pasanisi

Professore Roberto Pasanisi

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho 52 anni e oramai la vita mi sembra vuota e inutile

Ho 52 anni e oramai la vita mi sembra vuota e inutile. Io che fino a qualche anno fa mi emozionavo per un alba e un tramonto, ora mi rendo conto che sono diventata apatica non mi interessa più niente e nessuno. Ho un lavoro ( che mi appassionava e ora lo odio) un figlio adulto 33 anni che mi evita accuratamente perché mi considera isterica, un compagno con il quale non faccio più sesso da mesi e che continuo a criticare tutto ciò che fa, infatti i nostro rapporto è più fraterno che altro, un cane che adoravo e con il quale amavo fare lunghe passeggiate ( ora mi da quasi fastidio) una mamma anziana che ho sempre curato con amore ( ora e' per me un peso) faccio solo le cose che sono necessarie per sopravvivere e tutto per inerzia. Passo il mio tempo libero sul divano al p.c giocando con giochini stupidi e trascuro la mia casa e la mia famiglia. Di tanto in tanto piango e tutto questo mi fa paura e mi fa stare male, provocando un me forti sensi di colpa e odio verso me stessa. Io che nella vita ho superato tante avversità mi sento oramai senza forza, volontà e niente mi fa felice o mi rende serena. Oramai la mia vita è diventata una montagna da scalare e a volte mi lascerei cadere all'indietro volentieri. Sto assumendo xanax ma con effetti inesistenti anzi .... Scusate il mio sfogo ma sono sul divano con il mio p.c con tante cose da fare ma che non mi interessa fare, ma già scrivere le mie sensazioni mi fa sentire meglio anche se giustamente sarò considerata pazza

Gentile Elena, dal quadro complesso e articolato che ci sottopone, quelli che emergono non sono tanto il Disturbo, in senso diagnostico, ma i sintomi, che appaiono tipici di una crisi depressiva connessa, presumibilmente, ad un passaggio epocale e ad una transizione esistenziale della Sua vita: insomma una Depressione, innanzi tutto, esistenziale. È sicuramente emersa con prepotenza, in questa fase della Sua vita (per ragioni che naturalmente andrebbero indagate specificamente), una visione di sé e della propria identità psichica non ancora definita, per ragioni che andrebbero indagate lungo la Sua storia personale, ma non diacronicamente, bensì come si manifesta presumibilmente oggi nel suo presente sofferto o quanto meno incompiuto. Solo una ristrutturazione della personalità, attraverso un approccio centrato sul ‘profondo’ – insomma un lavoro sulle emozioni, fin nell’inconscio – potrebbe reindirizzarla su una strada di effettiva crescita personale e di costruttiva e progressiva maturazione psicologica in direzione della costruzione di un’autostima – meglio, per dirla con Bandura: di ben più concreta e fattiva ‘autoefficacia percepita’. La ricerca psicoterapeutica andrebbe in direzione del Suo ‘vero Sé’, che non ha mai o, almeno, non trova più sufficiente espressione e, come una spia di un apparecchio che si accende per segnalare un guasto e/o un malfunzionamento, Le sta dando una segnalazione preziosa in funzione del cambiamento e dell’evoluzione, ovvero, per dirla junghianamente, della ‘guarigione’. In alternativa o in alternanza alle sedute classiche ‘in presenza’, anche un approccio A Distanza (online, intendo via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e adolescenziali della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima. Cordiali saluti.