Professore Roberto Pasanisi

Professore Roberto Pasanisi

Psicologo, Psicoterapeuta

Da circa due anni soffro di attacchi di mal di pancia

Salve a tutti, mi chiamo Luisa , ho 19 anni ed ho un problema , ormai diventato ossessione. Da circa due anni soffro di attacchi di mal di pancia legati al bisogno imminente di andare in bagno con forti scariche di diarrea. L'episodio scatenante si verificó ad un concerto, dovetti stare circa un'ora piegata e stavo quasi svenendo, stetti davvero male, poi ci diedi peso ma relativamente. Poi mano mano sono iniziati altri episodi spiacevoli ed ora a distanza di due anni la mia vita è quasi rovinata. Ho paura di fare tutto: di salire su un pullman perchè nel caso in cui mi venisse mal di pancia non saprei dove fare dal momento che non c'è il bagno, di uscire la sera nel mio stesso paese, di mettermi i tacchi per uscire perchè poi non potrei correre a casa nel caso in cui dovessi andare in bagno, di andare a ballare perchè troppa gente mi crea ansia, di andare alle feste di paesi limitrofi con tutti i miei amici per paura di trovare i bagni occupati dla momento che ci sta tanta gente... cose che prima facevo e consideravo normali ora le considero irrealizzabili ..e non è finita. Io penso che tutto questo sia ovviamente di natura psicologia perchè ormai ci penso spesso, anche se non ho niente il mio è un pensiero fisso davvero, non riesco a liberarmene più. Inoltre mio padre soffre di ansia e penso che anche lui abbia influito su questa mia condizione e inoltre anche quando il mio ex mi ha lasciato questa ansia si é accentuata. Qualcuno mi aiuti non so davvero come fare. Voglio solo avere la vita che avevo prima.

Gentile Luisa, va chiarito che l’ansia non è propriamente un disturbo, ma il sintomo di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella sua storia personale:  diciamo, presumibilmente, secondo le classificazioni nosografiche del DSM5, un Disturbo d’Ansia Generalizzato. Naturalmente, in casi del genere, i consigli pratici non servono: sicuramente ne avrà avuti già molti. Ci vuole altro. È molto probabile invece che, con un approccio specifico e psicorieducativo alla problematica si potrebbe ottenere, in tempi relativamente brevi, sia una risoluzione sintomatica del problema in questione, sia un miglioramento, di riflesso, dello stato generale d’ansia. In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una ‘rieducazione psicologica’ nel confronto con la realtà appaiono senz’altro adeguati. In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi – affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e, di conseguenza, anche i suoi sintomi. Tale approccio terapeutico sarebbe il più appropriato al caso in questione. Cordiali saluti.