Professore Roberto Pasanisi

Professore Roberto Pasanisi

Psicologo, Psicoterapeuta

Come posso fare?

Salve mi chiamo Melania e ho 20 anni, da un po' di tempo ho crisi nervose che mi portano ad autolesionarmi,ad urlare, a piangere, nel peggiore dei casi a picchiare chi mi fa arrabbiare.
Non sto attraversando un bel periodo, non ho un lavoro, mio padre che non mi ascolta, vivo in casa di mia nonna e mia madre si è trasferita fuori città con mia sorella ed oltretutto la mia migliore amica si è trasferita al nord, mi sento stressata, persa e piango per ogni minima cosa ed ho cambiato orientamento sessuale, mi sono innamorata da qualche mese di una ragazza, ma in 4 mesi sono solo riuscita a darle delusioni su delusioni.

Stamattina abbiamo litigato a morte e ho avuto una crisi peggiore di tutte quelle altre volte, al tal punto da riempirla di botte e di sbattermi con la testa nel finestrino della macchina, poi con un po' di lucidità me ne sono andata per non peggiorare ancor di più le cose, ed i sensi di colpa che sono arrivati dopo, sono state delle coltellate in petto, a tal punto di voler chiederle perdono, giustamente lei non vuole sapere più nulla di me e questa cosa mi fa un male cane, perché mi sento così persa in questo momento, mi sento come se non fossi nulla, mi sento una brutta persona, perché a causa di questo mio comportamento faccio allontanare le persone che mi amano e mi ritrovo sola.

Lei dice che non siamo fatte per stare insieme, ma io non ci crederò mai fino in fondo, perché quando stavo con lei mi sentivo così felice e spensierata, ma purtroppo i problemi della vita ti inondano tanto da non poter continuare ed io sono stata così egoista perché anche lei ha i suoi problemi e ciò che mi fa più male è che volevo affrontarli con lei, ma ora non si può più, perché ho fatto una cosa grave e per questo mi odio tantissimo perché nessuno dovrebbe stare con una persona come me.

Gentile Melania,


dal quadro che, con un racconto vivo e partecipe emotivamente, sottopone, appare evidente una visione di sé e della propria identità psichica non ancora definita, bloccata forse da errori ed insufficienze psicoeducative della Sua famiglia.

Solo una ristrutturazione della personalità, attraverso un approccio centrato sul ‘profondo’ – insomma un lavoro sulle emozioni, fin nell’inconscio – potrebbe reindirizzarla su una strada di effettiva crescita personale e di costruttiva e progressiva maturazione psicologica in direzione della costruzione di un’autostima – meglio, per dirla con Bandura: di ben più concreta e fattiva ‘autoefficacia percepita’.

E questo sarebbe ben fattibile, visto che, data l’età, è on the road nella strutturazione della Sua personalità – e tutto, ma davvero tutto, è ancora possibile. 

Questo approccio potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e adolescenziali della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza personale e antica disistima.

Cordiali saluti.