Professore Roberto Pasanisi

Professore Roberto Pasanisi

Psicologo, Psicoterapeuta

Sono inutile e cattiva

Salve a tutti. Eviterò di dilungarmi in inutili convenevoli e cercherò di andare subito al sodo senza,al tempo stesso, essere riduttiva . Inizierò con il raccontarvi, in breve, la mia storia. Sono sempre stata bullizzata da tutti fin da quando ero piccolissima, a causa del mio aspetto poco femminile e del mio carattere. Sono sempre stata abbastanza taciturna e amavo parlare di cose diverse rispetto agli altri bambini. Non che questo facesse di me una persona speciale o migliore,ci mancherebbe altro,però dovevo cercare di essere precisa. All' età di undici anni i miei genitori si sono separati, dando il via ad una serie spiacevoli situazioni. Dutante il corso dei miei al liceo, sono stata vittima di cyber-bullismo.
Dopo aver conseguito il diploma, con scarsi risultati, non ho proseguito con gli studi e ho fatto l'unica cosa che sono sempre stata in grado di fare:mangiare.

Ho iniziato a fare pensieri cattivi su me stessa e sugli altri,pensavo che nonostante molte perosne avessero problemi ben più gravi dei miei, fossero comunque in qualche modo riuscite ad andare avanti,a coltivare le proprie passioni e ad arricchirsi.

Mi sento cattiva,inutile, ignorante e stupida. Non ho mai amato leggere(cosa che mi è stata fatta pesare molto soprattutto da mia madre)e questo mi ha fatta sentire inferiore.Non riesco a capire che direzione prendere e ho sempre la sensazione che tutti si sentano migliori di me. Forse la verità è che mi sento una nullità.

Non so più cosa pensare di me stessa,non so come migliorarmi.

L' unica cosa che riesco a fare (oltre che ad abbuffarmi )è pensar male di me stessa 3 di tutti coloro che mi circondano. Sono arrabbiata, sono delusa.

Mi sento uno schifo.
Tutti pensano che io sia una persona Buona e gentile ma la verità è che non lo sono.

Sono una stupida grassona, cattiva e ignorante.

Gentile Signorina,

è chiaro che che tutti i Suoi pensieri negativi su se stessa, così come tutti i Suoi comportamenti, tipicamente autodistruttivi e di autosabotaggio, sono propriamente non un disturbo, ma i sintomi di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella Sua storia personale.

È possibile che, con un approccio specifico alla problematica, che potremmo presumibilmente chiamare psico-educativo, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi sia una risoluzione della problematica in questione, sia un miglioramento, di riflesso, del più complessivo stato generale di autopercezione negativa, d’ansia e di insicurezza.

In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una rieducazione psicologica appaiono senz’altro adeguati.

In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi - affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e della depressione e, di conseguenza, anche i suoi sintomi.

Tale approccio potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e ancora infantili della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima.

In attesa del Suo riscontro e di domande o di richieste di chiarimenti e approfondimenti, Le invio cordiali saluti.

prof. Roberto Pasanisi
(Direttore, CISAT)