Professore Roberto Pasanisi

Professore Roberto Pasanisi

Psicologo, Psicoterapeuta

A 21 anni, non posso avere libertà di pensiero con i miei. Sono esausta. Cosa posso fare?

Buongiorno,
Vi scrivo per un problema che mi sta opprimendo da anni. I miei genitori, principalmente mia madre, vorrebbero che io e mia sorella (21 e 18 anni), avessimo il loro stesso e identico pensiero. Questa cosa mi opprime molto e mi fa sentire persa. Perché? Perché a 21 anni non mi sento una donna in grado di prendere decisioni da sola, nonostante faccia e abbia fatto tante cose che, normalmente, una ragazza della mia età non fa, come accudire mia nonna a casa e aiutare mamma in questo.
Mia madre ha una mentalità molto chiusa. Crede che tutto quello che le è stato insegnato sia l'unica cosa giusta... quando in realtà molte cose limitano la libertà dell'altro! Come il semplice vestirsi come si desidera... lei non accetta che noi abbiamo gusti diversi dai suoi o che ci piacerebbe indossare vestiti che possano esprimere la nostra personalità. Quando le fai presente che, per parere personale, lei stia sbagliando, si offende ed urla. Un'altra cosa che proprio non riesco a sopportare è il fatto che io non riesca ad avere una vita sessuale. Da piccola mi è stato inculcato che il sesso è sbagliato. Mi è stato detto che NON SI DOVEVA FARE ASSOLUTAMENTE. Adesso mi ritrovo a 21 anni con la paura del sesso. Ho trovato un ragazzo che amo, che mi fa stare bene e vorrei davvero fare un passo avanti nel nostro rapporto. Ma purtroppo non ci riesco. Anche con i semplici preliminari ho il terrore di farmi male se lui dovesse inserire le dita. Oltretutto non riesco a rilassarmi perché ho sempre la paura di essere scoperta.
Vorrei tanto avere rapporti sessuali. Ma poi penso: "E se quando vado dal ginecologo lei scopre qualcosa? Perché si, non posso andare da sola dal ginecologo.
Il fatto che io non possa sentirmi libera di vivere la mia vita, indipendentemente dal loro pensiero, mi fa soffrire e non poco. Litighiamo molto, davvero tanto. Non c'è comunicazione perché lei prende tutto sul personale e urla solamente. Una discussione che mi ha fatto davvero male l'ho avuta la settimana scorsa. Io frequento l'Accademia di belle arti e per un progetto fotografico volevo utilizzare il mio ragazzo per un nudo in modo da iniziare con una persona che conoscessi bene, dato che ci sarebbe un po' di imbarazzo nell'iniziare totalmente da una modella. Nulla di erotico. Semplicemente un nudo artistico.
Mi è stato detto di no. Che non dovevo farlo.
Loro non hanno la mia stessa mentalità, non hanno la concezione che ho io dell'arte... hanno pensato che volessi farlo maliziosamente? Non lo so. Ma quello che mi sono sentita dire è stato anche che non potessi fare dei nudi artistici se avessi avuto vergogna. Mi sono sentita profondamente ferita e nuovamente limitata.
Sono veramente stanca. Non ho una mia indipendenza economica, quindi non posso pensare di andarmene di casa.
La cosa che più mi fa male in questo periodo è il fatto di non avere libertà nemmeno nelle esperienze sessuali, perché mi sento oppressa dal loro pensiero. Io voglio sentirmi una donna libera e indipendente. Ma non so come fare
Grazie in anticipo e scusate la lunghezza del messaggio.

Gentile Signorina,

cosa deve fare?

è molto semplice, anche perché c'è un'unica soluzione: una buona psicoterapia (del profondo, obviously, secondo un modello strettamente psicodinamico), su tempi almeno medio-lunghi.

Altrimenti, non affrontandoli di faccia e seriamente, questi problemi se li trascinerà per tutta la vita.

Inesorabilmente: perché ormai l'imprinting è già fissato e definito dal periodo di formazione (infanzia / adolescenza), e bisogna invertirlo, da subito.

Si può, ma solo operando nel modo giusto e appropriato al Suo caso.

Da sola non ce la può fare (altrimenti avrebbe già risolto); e i consigli non servono.

Serve solo la terapia.

Cordiali saluti.

Prof. Roberto Pasanisi

psicologo clinico psicoterapeuta - docente universitario