Professore Roberto Pasanisi

Professore Roberto Pasanisi

Psicologo, Psicoterapeuta

Disfunzione erettile

Buonasera sono un ragazzo di 26 anni, il quale da 2 anni nonostante abbia cambiato vari specialisti non riesce a risalire alla causa del suo problema. Premetto che faccio una vita stancante e stressante: sveglia presto la mattina e 300 responsabilità (mio padre e morto nel 2020 e contemporaneamente mia mamma si è ammalata di psicosi). Veniamo al dunque: in qualsiasi ambito che sia masiturbazione, petting o prima di fare l'amore non riesco ad ottenere l'erezione se non stimolato manualmente (anche durante il giorno le erezioni sono assenti, mentre spesso sono presenti erezioni mattutine e notturne). Ho cambiato 4 andrologi i quali 3 mi hanno detto di stare benissimo e di avere solo tanta ansia e paura consigliandomi mezza pasticca di cialis da 5mg per stare più tranquillo. L'ultimo andrologo invece dopo l ecocolordoppler penieno dinamico mi ha diagnosticato una lieve disfunzione vasculogenica consigliandomi le onde d'urto. Dopo questa diagnosi che la mia psiche voleva a tutti gli effetti sono completamente crollato in un baratro. Ci penso ogni minuto della giornata (anche se l erezione stimolata viene ottenuta) La cosa che non riesco a capire è la seguente: A marzo sono andato in Portogallo con la mia fidanzata e la prima cosa accadutami in aereo è stata una bella erezione spontanea, non so se sia una cosa causale oppure no, e per tutto il periodo della vacanza sono riuscito ad essere libero e avere rapporti a volte anche senza farmaco e senza stimolazione manuale. In piu quando sono a casa sua (non abbiamo mai fatto l'amore da lei) spesso ottengo eccitazione ed erezione semplicemente baciandomi. Chi sono veramente? Chi dei medici ha regione? Mi sento perso, confuso e ho una paura pazzesca di perderla, ma questo magone interiore non riesco a farlo scomparire. Vorrei tanto tanto risolvere

Gentile Signore,

naturalmente non ci sono consigli.

...se bastasse un consiglio...

E poi, i consigli li danno gli amici e i sacerdoti, non i clinici...

Altrimenti perché esisterebbe la psicologia clinica?

La clinica e la psicoterapia non danno consigli, ma praticano cure.

Il suo problema, con evidenza clinica, non è una sindrome, ma solo un sintomo.

Quindi non posso che ripetere, in generale (perché non conoscerò il caso specifico finché non deciderà di in terapia, presenziale o telematica che sia) che la l’ansia, lo stress, le paure profonde e irrazionali, i problemi relazionali e di personalità, i problemi psicologici - come in questo caso, legato in superficie alla cosiddetta ’ansia da prestazione’ - sono propriamente non un disturbo, ma i sintomi di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella Sua storia personale.

È possibile che, con un approccio specifico alla problematica, che potremmo presumibilmente chiamare psico-educativo, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi sia una risoluzione della problematica in questione, sia un miglioramento, di riflesso, del più complessivo stato generale d’ansia, di stress e di insicurezza.

In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una rieducazione psicologica appaiono senz’altro adeguati.

In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi - affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e della depressione e, di conseguenza, anche i suoi sintomi.

Tale approccio potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e ancora infantili della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima.

In attesa del Suo eventuale riscontro e di domande o di richieste di chiarimenti e approfondimenti, Le invio cordiali saluti.

prof. Roberto Pasanisi
(psicologo clinico e psicoterapeuta, Ordine degli Psicologi della Campania; direttore dei Dipartimenti e docente, Polo Universitario "Principe di Napoli"; Direttore, CISAT)

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