Dott.ssa Sara Appoloni

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Dott.ssa Sara Appoloni

psicologo, psicoterapeuta, mediatrice familiare.

Depressione da solitudine

Salve
Mi chiamo Giacomo, ho 18 anni e vivo nella zona di Senigallia.
Da un anno a questa parte mi sono reso conto di essere praticamente solo. Prima non ci facevo caso perché tornavo a casa ogni giorno da scuola e facevo altro mentre i giorni/mesi passavano senza che me rendessi conto.
Solo una settimana fa ho capito che tutte le persone che conosco sono praticamente "solo conoscienze". I compagni di classe hanno creato gruppi solidi e ormai in quinto superiore mi sembra impossibile entrarvi. Da quando me ne sono reso conto a scuola non mangio più e ogni volta che qualcuno dice la parola "amico" mi si chiude lo stomaco e sale una tristezza infinita. Ormai mi sento leggero solo quando esco da scuola e il pomeriggio, e anche quando penso di essere leggero ripenso al fatto che potrei essere fuori con amici a fare altro. Un altra cosa che ho notato è che in classe qualsiasi cosa facciano gli altri, dal parlare tra loro al passarsi i compiti sia qualcosa in cui mi evitano, mi escludono. Ormai sono rimasto con solo una persona che posso definire amico, cioè un ragazzo distante 400 km da me con cui gioco alla xbox alcune sere. Con lui sto bene ma so che non continuerà e questo mi spaventa.
Con la famiglia, al contrario che con le conoscenze esterne, ho un rapporto inverso. Sono estremamente legato alla famiglia (soprattutto mia madre, con cui ho un rapporto speciale) e non so cosa farei senza di loro.
Vorrei cominciare a parlare di questi problemi con un esperto quindi se siete della zona gradirei sapere se mi potreste aiutare, basta anche solo un consiglio.
Grazie

Salve Giacomo,

immagino la difficoltà di questo momento, le amicizie sono sempre importanti sopratutto durante l'adolescenza. Con un gruppo di amicizie già formato é più difficile inserirsi, ma non impossibile. Alcuni suggerimenti su due piedi:

-prova a farti conoscere per quello che sei, per una tua caratteristica che può essere apprezzata dagli altri, sii tu quindi a farti avanti (es. prova a passare agli altri i tuoi compiti in una materia che ti riesce; prova a organizzare un gruppo di studio, oppure prova a inserirti in una partita di calcio);

- prova a fare uno sport di squadra il pomeriggio, che ti possa aiutare a conoscere persone della tua età che altrimenti non incontreresti);

- prova anche a coltivare un rapporto con cugini o vicini di casa, ecc..

Di certo non puoi aspettarti che siano gli altri ad includerti se loro si trovano bene tra di loro. Chiuderti in te stesso, per quanto doloroso sia questo momento, non é una soluzione. Ogni atto di consapevolezza ha un costo.. ora sta a te trovare le risorse,  dentro di te, per trasformare questo momento di dolore in un'occasione di crescita. Se da solo non riesci c'è sempre la possibilità di rivolgerti a un professionista.

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Dott.ssaSara Appoloni

psicologo, psicoterapeuta, mediatrice familiare. - Ancona - Pesaro e Urbino

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