Come posso fare per mediare tra mia figlia e mio marito

Sono mamma di una adolescente di 14 anni che sta iniziando a dare i segni di ribellione. Lei è una ragazza molto aperta con me nel senso che mi racconta molte cose di se e di ciò che sta vivendo e per questo sono molto contenta, penso sia anche perchè io ho un comportamento con lei si autorevole ma anche un po amichevole. Ma i problemi non mancano perchè non tollero quando mi risponde in maniera maleducata e aggressiva. A volte per un niente arriviamo anche alle mani, nel senso che io perdo la pasienza e magari le mollo un ceffone ma lei si difende e magari mi tira dei calci e la situazione precipita perchè a quel punto interviene il padre e ovviamente la mette in castigo. Premetto che noi siamo una famiglia unita, tra marito e moglie ci vogliamo un mondo di bene, siamo sposati da 22 anni e siamo sempre più in sintonia. Però mentre a me passa abbastanza presto l'arrabiatura a lui le rimane per molto tempo e con lei ha un atteggiamento sempre più rigoroso. Vi faccio un esempio, dieci giorni fa mia figlia mi ha risposto male abbiamo litigato di brutto per "cosa mi metto?" "questo non mi piace" (una maglia comprata da poco e messa una sola volta), "quello non mi va", "con questo mi sento ridicola" ecc.ecc. Io mi arrabio perchè ha l'armadio pieno di vestiti scelti da lei e dopo che le ha messi una volta già non le piacciono più. Parlo molto con lei e le spiego che non abbiamo i soldi da buttare dalla finestra, e poi lei è una bella ragazza e tutto le sta bene!. Altro motivo di litiggio è quando la sento dire che è orribile! Ma vi pare che una madre deve sentire dire queste cose da una figlia tra l'altro molto carina: magra, alta, capelli scuri, occhi profondi e naso all'in su. E' una ragazza che ha personalità ma ultimamente ha dei problemi di accettazione di se perchè ha dei compagni a scuola che le dicono cose negative tutti i giorni. Piange quando le dicono che ha il naso grande e che è molto appiccicosa con le compagne solo perchè dimostra affetto abbracciandole spesso. Io le dico che non sono degne di lei che è così affettuosa ma lei insiste nel frequentarle. Nel rapporto con i genitori si lamenta perchè noi le proibiamo ancora di iscriversi a facebook perchè ci sembra un mondo pericoloso per una adolescente ma il problema è che tutte le sue coetanee lo fanno già e quindi lei si ribella dicendo che noi non abbiamo fiducia in lei nonostante le abbiamo spiegato che noi ci fidiamo di lei ma non del mondo che gira in torno ai social network. Poi inizia a chiedere di uscire la sera, dalle 9,30 alle 11,30 per andare in Piazza con le amiche. Qualche volta l'ho fatta andare, portandola io e andandola a riprendere ma suo padre non vuole. Anche a me un po disturba farla uscire di sera ma capisco anche che dal suo punto di vista vedersi proibire anche questo si sente meno degli altri, e quindi io acconsentirei ma mio marito è proprio deciso e non vuole. Ovviamente quando lui dice no io non posso dire di si altrimenti lei avrà una confusione in testa su qual'è la cosa giusta e qual'è la sbagliata visto che i suoi due punti di riferimento più importanti non concordano. Vorrei far capire a mio marito che durante il periodo della adolescenza qualche si va concesso altrimenti la nostra vita diventa un inferno e non si vive più serenamente perchè lei non accetta i "no" anche se motivati. Come posso fare per mediare tra mia figlia e mio marito? E poi io sbaglio nel mio comportamento? Aiutatemi per favore. Grazie Franca
Buongiorno sig.ra Frandari, sua figlia è entrata nella fase adolescenziale e capisco la difficoltà di gestione di questa periodo da parte dei genitori, con i dubbi anche di cosa concretamente fare negli episodi di ribellione. Ha ragione a essere contenta che sua figlia sia aperta con lei e si confidi questo è davvero molto importante. La cosa che forse la potrebbe aiutare maggiormente è una gestione migliore delle situazioni problematiche, per evitare anche di “arrivare alle mani”. Probabilmente potrebbe essersi instaurato un circolo vizioso in cui sua figlia risponde male, lei si arrabbia e perde la pazienza (comprensibile quando si vive con un'adolescente) e sua figlia risponde ancora più aggressivamente: così a volte si arriva alle mani. L'indicazione è quella di cercare di bloccare questo circolo vizioso che conduce, come riporta lei, alla precipitazione della situazione. Ovviamente questo è la difficoltà più grossa immagino; in quei momenti di forte rabbia si potrebbe provare a prendersi un momento proprio per gestire le proprie emozioni negative per poi provare a parlare e risolvere la problematica con la figlia in un secondo momento. Il fatto che la figlia si senta “orribile” è tipico della fase adolescenziale in cui i ragazzi vedono il proprio corpo che cambia, si confrontano con le amiche e devono acquisire una nuova sicurezza di sé stessi, anche per quanto riguarda il proprio corpo. Sono d'accordo con lei almeno in linea teorica, che con l'adolescente qualcosa debba essere concesso, qualche uscita per esempio, anche per rispettare l'esigenza di autonomia e del bisogno di scoperta del mondo esterno tipico dell'adolescente, ovviamente con regole chiare. Il fatto che sua figlia parli con lei, è fondamentale (lo ripeto questo), anche per ridurre almeno di un po' le sue paure da genitore che sono presenti. Per quanto riguarda suo marito, provi a domandare a suo marito: “di cosa ha paura?”, “pensa che evitare di farla uscire possa davvero salvaguardarla, proteggerla?”, “a quale età è giusto e sicuro per lui farla uscire?”. Spero di poterle essere stata di aiuto, rimango a disposizione.