Dott.ssa Silvia Busnelli

Dott.ssa Silvia Busnelli

psicologo, psicoanalista lacaniana

Tristezza, solitudine ed altre ossessioni

Buonasera,

ho 34 anni, 34 dei quali trascorsi a sentirmi inferiore a tutti. Sono sovrappeso ed ho sempre avuto un rapporto problematico col cibo, alternando periodi di alimentazione sana (con conseguenti perdite di peso, anche molto elevate) a periodi (come questo) di abbuffate, fame nervosa, lassismo e trascuratezza.
Ho una relazione a distanza da diversi anni con un ragazzo meraviglioso che lavora all'università e che, con ogni probabilità, diventerà ricercatore.
Da qualche mese sono diventata (quasi) ossessivamente gelosa ed invidiosa di lui, nonostante anch'io sia laureata, stia facendo un master di specializzazione ed abbia un lavoro che, pur non piacendomi, mi garantisce una stabilità economica.
A differenza di me, lui è molto estroverso, esce quasi tutte le sere ed ha tanti amici che gli vogliono bene. Non so quando riusciremo ad andare a vivere insieme, sento il tempo scorrere e, intorno a me, tutti "si sistemano", mentre io continuo a rimanere immobile.
Ho il terrore che mi lasci per un'altra più intelligente/interessante/bella di me e più cerco di non pensarci, più ne sono angosciata. Per contrastare i continui sbalzi d'umore, gli attacchi di pianto, le tristezze e le paure (di tutto!), ho iniziato a prendere la pillola contraccettiva senza interruzione, in modo da evitare gli effetti negativi della sindrome premestruale. Tuttavia temo che non sia la strada giusta.
Secondo voi potrei soffrire di depressione? Esiste una "cura" per non sentirsi sempre l'ultima ruota del carro e riuscire a combinare davvero qualcosa di buono nella vita?

Grazie mille.

Gent.le signora,

con acutezza lei indica le varie questioni della sua vita, sia affettiva che lavorativa, che non la soddisfano, per poi aprire un interrogativo sulla sua condizione di salute in generale. 

Il quadro che lei dipinge è certamente quello di una complessiva insoddisfazione, e per di più, sembrerebbe, un'insoddisfazione che data da lungo tempo.

Credo che la sua sensibilità l'abbia già condotta con intelligenza a porre una domanda che, se opportunamente accolta in una sede adeguata, può avviare a un lavoro su di sè che senz'altro porterà a cambiamenti significativi, essendosi d'altra parte già accorta di quali vie siano non risolutive.

Le consiglio di cercare la persona "giusta", la persona cioè con la quale lei possa sentirsi libera di parlare e avvertire di ricevere un ascolto attento perchè la sua "questione personale" possa aprirsi ed essere messa "al lavoro".

A 34 anni può ancora fare molto per migliorare la percezione che ha di sè e per arricchire la sua vita nei suoi diversi campi, trovando la direzione in cui il suo desiderio autentico la porta, e lasciando alle spalle la sgradevole sensazione di essere "immobile". 

Buona ricerca