Quale percorso terapeutico scegliere?

Buongiorno,
Ho 27 anni e sono attualmente alla ricerca di uno psicologo. Premetto di avere avuto una infanzia travagliata e di avere sofferto di diversi disturbi come il DPTS, mutismo selettivo da bambina e anoressia da adolescente.

Da piccola sono stata seguita una una neuropsichiatra infantile e attualmente ho riscontrato altri problemi diversi tra loro e forse causati dagli strascichi del mio passato. In particolare vorrei risolvere problemi legati alla sessualità, alla gestione dell'ansia e dello stress, e più semplice stare bene con me stessa senza provare un tumulto di emozioni e pensieri diversi tra loro.

Ho deciso di iscrivermi ad un'app per cui sto chattando con uno psicoterapeuta di un'altra regione. A breve scadrà l'abbonamento con l'applicazione e non vorrei riprendere la psicoterapia con le classiche sedute. Il terapeuta che mi segue attualmente sarebbe disposto a ricevermi, ma ovviamente dovremmo fare delle sedute sempre tramite video chiamata e circa due volte al mese. Con lui per adesso non ho iniziato chiaramente un percorso, ci siamo solo scambiati dei messaggi e so che utilizza una terapia di tipo dinamica/breve.
Allo stesso tempo una mia amica mi ha consigliato una terapeuta della mia città con cui si è trovata molto bene, che però utilizza come metodo la psicoterapia cognitiva comportamentale di terzo livello.

Secondo voi sarebbe meglio iniziare definitivamente la terapia con il dottore attuale, seppur in remoto, oppure meglio scegliere la dottoressa della mia città anche se non l'ho mai incontrata?
La mia idea è di fare circa due sedute al mese per questioni economiche, ma allo stesso tempo non capisco quale sia la psicoterapia più adatta ai miei problemi.

Buongiorno Eleonora, 

Il mio punto di vista sull'esperienza da lei portata è di dirle che il fattore principe di una psicoterapia è la relazione tra terapeuta e paziente. La relazione è ancora più importante dei singoli approcci, che possono essere di un orientamento o di un altro. Le consiglierei dunque di riflettere su come lei si trova meglio a costruire una relazione empatica e fidata con uno dei due professionisti ai quali intende rivolgersi. Cosa potrebbe significare per lei farlo solo online o farlo in presenza? Con un uomo o con una donna? Quali implicazioni da ciò potrebbero derivare? Ascoltare la sintonizzazione relazionale con il terapeuta potrebbe essere un buon modo per orientarsi. Una volta stabilito questo, potrà procedere più serenamente nella sua scelta.

Cordialmente