Dott.ssa Simona Coscarella

Dott.ssa Simona Coscarella

Psicologa, Psicoterapeuta

Ogni giorno cresce in me l'idea che se morissi starebbero meglio tutti

Salve a tutti sono una ragazza di quasi 20 anni, ma per quanto possa essere giovane, è da 8 anni circa che credo di essere depressa. Non parlo di cose come 'non accetto il mio corpo' o cose del genere, ma parlo di voler morire. Mi sento ogni giorno di più vuota, sola, inutile e fastidiosa. Ogni giorno cresce in me l'idea che se morissi starebbero meglio tutti. I miei genitori non sanno relazionarsi nè tra loro nè con me, urlano sempre anche per sciocchezze e non sanno risolvere insieme i problemi, credo non si amino più da molto tempo: di questo me ne sono resa conto fin da molto piccola, e facevo tutto quello che era in mio potere per farli smettere di litigare,invano. Cercavo di far star meglio tutti e quindi sorridevo sempre, li consolavo e trattenevo la rabbia che avevo dentro, ma in verità sognavo ad occhi aperti di uccidermi sempre più spesso. I miei non sono di alcun sostegno morale per me, anzi: hanno smorzato qualsiasi mia personalità. Non riesco a relazionarmi molto bene con i pochi amici che mi sono rimasti:cerco di mantenere i contatti con loro ma la cosa non è reciproca. Il mio ragazzo mi ama e cerca di rendermi felice, con lui parlo molto liberamente, ma non oserei mai rivelargli i miei pensieri più neri, ma sa che non sto bene. Nella mia relazione precedente non ero stata presa sul serio, e nemmeno da alcuni ''buoni amici'' che credevo tali. Da sempre volevo frequentare l'Accademia perchè era il mio sogno, ma ogni giorno che passa mi rendo conto che in verità non ho più interessi, non mi piace fare niente di quello che mi piaceva fare prima, non disegno da anni perchè non ne ho voglia, leggo libri solo per occupare il tempo:non so più chi sono veramente e cosa voglio dalla mia vita. Ho sempre cercato di tirarmi su impegnandomi in qualsiasi cosa sperando in un incoraggiamento da chicchessia, ma i miei sforzi non sono mai stati riconosciuti come speravo, pur avendo versato sudore e lacrime per ottenere gli obiettivi che volevo ma che non ho ottenuto. Lavoro da poco, per non dover chiedere soldi ai miei genitori e per potermi pagare parte degli studi. Voglio solo andarmene da questa casa, da questa città, da questo paese, non sentire mai più parlare della mia famiglia o di chiunque abiti qui, come se non fossero mai esistiti. Non riesco più a capire se andare all'università sia perchè in verità covo ancora degli interessi o solo per star lontana dalla mia famiglia. Mi sento come una palla di cannone che affonda ogni giorno di più. Mi impegno, cerco di guardare il lato positivo delle cose più che posso, cerco di farmi forza, ma mi sto arrendendo. E' da anni che vorrei andare da uno psicologo ma da quello che so è un bel costo, e i miei mi denigrerebbero fino alla morte se provassi a chiederglieli, perchè loro stanno 'più male' e sono loro esclusivamente che ne hanno bisogno. Come se fosse una gara a chi si uccide prima. Le cose sono molto più articolate di quello che ho scritto, ma è anche molto difficile spiegare il tutto scrivendolo. Grazie, chiunque abbia avuto un po' di pietà nel voler leggere questo papiro:grazie. V.

Cara Tizio, per essere una che da molti anni è depressa e rimugina sul suicidio ne ha fatte di cose: ha amici, un ragazzo (il secondo almeno), studia, forse vorrebbe fare l'accademia o l' università, legge, adesso ha persino un lavoretto. Diciamo che questo quadro, per quanto da lei percepito come drammatico, non ha i connotati di una vera depressione, nè del suicidio. Mi raccomando adesso non si suicidi solo per dimostrarmi che mi sbaglio o che non ho capito qunto lei stia male! Sà gli adolescenti prendono tutto troppo sul serio. Da un lato è bello, anche le emozioni negative, sono forti intense e belle, dall' altro si rischia di fare una sciocchezza e perdere mille albe e altrettanti tramonti, solo perchè crescere é difficile e avere i genitori giusti quasi impossibile. Sicuramente a casa sua manca la comunicazione, e le relazioni saranno stereotipate sul lamento e la denigrazione, e lo so che non è affatto bello. Sicuramente i suoi genitori litigherebbero comunque anche se lei non ci fosse e se si uccidesse litigherebbero anche per quello, perchè la loro relazione è costruita sul conflitto. Se non trovassero più stimolo nel litigare probabilmente si lascerebbero. Purtroppo non possiamo cambiare il passato, non possiamo cambiare i genitori e gli altri in genere, ma possiamo scegliere che persona diventare e possiamo scegliere modelli positivi da imitare anzichè lagnarci di ciò che non abbiamo avuto. Le lagne non hanno potere di far cambiare nulla, anzi hanno il potere di ingrigire tutto, anche le giornate di sole splendente. Le consiglio di vedere Cast Away: parla di opportunità e di resilienza.

P.S. per quanto riguarda la psicoterapia, magari riesce a pagarla con il suo lavoretto part time. Sarebbe una bella soddisfazione. In alternativa provi a chiedere presso il Consultorio Familiare più vicino a dove risiede.

Saluti