Dott.ssa Simona Coscarella

Dott.ssa Simona Coscarella

Psicologa, Psicoterapeuta

Mettere fuori la classe una bambina di 8 anni, è un metodo costruttivo, oppure no?

Buongiorno, sono la mamma di una bimba di 8 anni. L'insegnante di matematica ci ha segnalato, già dall'anno scorso, che la bimba è spesso con la testa fra le nuvole, però, nonostante ciò, sa rispondere alle domande, quindi si distrae parzialmente...

Il primo anno scolastico si è concluso con i seguenti voti: 10 in comportamento, 8-9 in matematica e italiano, quindi non parliamo di un elemento problema per la classe, nè di un bambino con difficoltà serie di apprendimento. Eppure, di recente, la bambina che ormai è in seconda elementare, è stata messa fuori classe, senza essere nemmeno sorvegliata da un altro docente .... perchè durante la lettura di un testo, ha perso l'attenzione e quindi non sapeva più a che paragrafo fossero arrivati i suoi colleghi con la lettura a voce alta...

Al ritorno in classe, tutti i colleghi hanno riso in coro e la bambina si è sforzata per non piangere per la vergogna. Il risultato è stato l'umiliazione e l'ulteriore paura di esprimersi e di difendersi.

A distanza di alcuni giorni, mia figlia non vuole più parlarne, vorrebbe dimenticare ..io non posso ..vorrei accertarmi che questo metodo non sarà più utilizzato nella sua classe, ma soprattutto con mia figlia. Come madre mi chiedo se la pedagogia insegna questo metodo ai nostri maestri? Possibile che la prassi per un bambino che perde il filo della lezione, sia quella di isolarlo sul corridoio della scuola, senza che sia nemmeno sorvegliato?

Le colleghe della bambina mi hanno riferito che la maestra ne richiama spesso l'attenzione con rimproveri, quindi tutti i suoi colleghi la trattano ormai come se avesse un problema. Anche in questo caso , se apro il dialogo, mia figlia non desidera molto parlarne e sfugge appena possibile... mi piacerebbe capire anche in che modo posso aiutare la bambina ad evitare tali situazioni in futuro. Grazie

Gentile Camelia, come lei può immaginare, i metodi descritti non sono nè pedagogici nè produttivi. Le consiglio in ogni caso di chiedere di essere ricevuta dagli insegnanti, in modo da avere anche la loro versione e capire cosa pensano della situazione complessiva. Il fatto che sua figlia rifiuti di parlare di questi eventi, mi fa comunque pensare che non sta costruendo un bellissimo rapporto con le proprie emozioni (soprattutto quelle negative), quindi le suggerisco un libro che potrà aiutare lei ad aiutare sua figlia: Intelligenza emotiva per un figlio di J.Gottman.

L' intelligenza emotiva, inizia a diventare carente nella nostra società iper razionale e meccanica, ed è spesso la base su cui si annidano i problemi psicologici. Conoscere le proprie emozioni ed imparare a gestirle è fondamentale per la costruzione della propria autostima e di future buone relazioni sociali.

Cari Saluti

Dr.ssa Simona Coscarella