Dott.ssa Simona Coscarella

Dott.ssa Simona Coscarella

Psicologa, Psicoterapeuta

relazioni diverse

Buongiorno. Mi chiamo Alessandra e ho 29 anni. Da qualche giorno ho chiuso una relazione con un ragazzo di 32, per sua volontà, con il quale stavo da due mesi. Il presupposto della nostra relazione era: io sono innamorata, ma lui no. Nonostante questo dice di sentirsi sicuro di voler iniziare una relazione con me, come una storia seria. Il rapporto fin dall'inizio è molto altalenante: io ricerco gesti di affetto e di vicinanza da parte sua, pur accettando il fatto che lui "prova affetto" per me, ma non amore. Mi adeguo e cerco di andargli incontro, non pretendo nulla ne che cambi i suoi sentimenti, ne che mi dia dimostrazioni plateali d'amore. Purtroppo lui è sempre in giro per lavoro e come conseguenza ci vediamo poco, nell'ultimo mese una volta alla settimana (anche per problemi di salute di entrambi). Io però avverto sempre distanza da parte sua, nei gesti, nelle telefonate, nei messaggi. Tra noi c'è stata una grande attrazione fisica e solo lì lo vedevo molto preso. Nel momento in cui abbiamo deciso di moderare la sessualità per capire come funzionavamo, i problemi sono aumentati. Usciamo al bar insieme e c'è sempre un distacco che percepisco, come due normali amici che si parlano. Niente di più. Non ci vediamo per una settimana perchè io sono ammalata, non mi telefona per sapere come sto, devo essere io a chiamarlo per poi vedere che non risponde ai messaggi, ne alle chiamate o lo fa dopo due-tre ore. Negli ultimi 10 giorni il mio disagio è aumentato, sentivo il bisogno di volerlo vicino, ma lui non recepiva. A questo punto pochi giorni fa lui decide di volere una pausa per capire, ma io avevo il timore che questo avrebbe solo confermato la sua scelta di chiudere il rapporto e ho reagito male, cercandolo invece che lasciarlo stare. Per questo ha deciso che è meglio lasciarci per adesso e capire, stando lontani.
Vorrei avere un consiglio in quanto io in questo momento mi sento responsabile ed in colpa per come sono andate le cose, consapevole degli errori commessi. Dall'altro però mi domando, con una persona che vedeva la relazione in modo diverso dal mio (lui non è affettuoso, non lo è mai stato), cosa mi sarei potuta aspettare. Io ho cercato di adeguarmi a lui, ma nonostante tutto sentivo distacco e solitudine, molte volte poco interesse, per me e per quello che facevo, mentre lo dedicava di più a ciò che realmente lo appassiona.

grazie.

Gentile Alessandra da quanto scrive, emerge chiaramente che la sua autostima è molto bassa e che elemosinare affetto ed attenzioni non sia un metodo efficace per aumentarla. Mi chiedo quali siano le sue passioni, i suoi interessi, se lavora e di cosa si occupa...Per stare bene con gli altri e per avere rapporti soddisfacenti e necessario costruire il proprio amore e la propria stima di sè. L' autostima si costruisce investendo su sè stessi e cercando soddisfazione e piacere in ogni ambito. Amare il proprio lavoro e sentirci efficaci migliorando costantemente le nostre competenze. Cercare modi nuovi e diversi per sperimentarsi in nuove esperienze. Dedicarsi al tempo libero in maniera costruttiva. Anche oziare e fantasticare su noi stessi e su come realizzare i nostri desideri è costruttivo.

Accontentarsi di una persona che non ci ama dichiaratamente è poco costruttivo, poco entusiasmante e sembra una base un pò spenta su cui dipingere i sogni.

Inizi un percorso di Psicoterapia per migliorare la qualità della percezione che di sè stessa e quindi della sua vita.