Dott.ssa Simona Coscarella

Dott.ssa Simona Coscarella

Psicologa, Psicoterapeuta

Genitori eccessivamente presenti

Ciao, mi chiamo Federica ed ho 33 anni.

Scrivo per esporre un problema o più precisamente disagio che vivo da anni e che non riesco a superare. Come nel titolo sopra menzionato, il disagio è proprio quello che vivo all'interno della mia famiglia.

Convivo da 4 anni con il mio fidanzato, con il quale mi sposerò tra qualche mese, ho un fratello più grande che vive e lavora fuori e vediamo pochissimo, sia io che i miei genitori. Il disagio di cui parlo è legato alla presenza costante e a volte invischiante dei miei genitori che, cercano di controllare e 'gestire'la mia vita senza riuscire a darsi un limite.

Mi dispiace parlare così, perché sono cresciuta in una famiglia molto unita, presente, non mi è mai mancato nulla, né nel periodo della scuola, nè in quello universitario, ma sento addosso eccessivamente la loro continua presenza, come se cercassero di vivere della mia vita, delle mie scelte, senza avere un altro impegno quotidiano. Sono continuamente a casa mia e del mio fidanzato (che, peraltro ci hanno aiutato a comprare, generando in me quasi senso di obbligo nel doverli ospitare continuamente) ( abitiamo a circa 100 km di distanza) La cosa non mi dispiacerenne se si trattasse di una volta tanto ma così non è.

La loro continua presenza, li porta a dover invischiati in qualsiasi discorso, scelta, sfogo quotidiano.. Quando ripartono la domenica sera già mia madre mi domanda se il venerdì successivo vado io a casa o deve tornare lei a casa mia .... anche nel momento in cui pensavo alla ristrutturazione dell'appartamento il suo unico pensiero era capire se avrei riservato una camera tutta per lei per quando deve venire a dormire ( e pensare che io volevo farci la cameretta di un bambino) .... a volte quasi per farmi sentire in colpa mi dice vabbe non ti preoccupare vado in hotel.

Non so davvero come affrontare questa cosa, non vorrei che lei ci resti male ma allo stesso tempo vorrei che mi lasciassero libera di vivere con la mia nuova famiglia senza dovermi sentire continuamente in colpa.

Inutile dire che mio fratello è completamente assente, scende un paio di volte l'anno per un paio di giorni... mi ha fatto piacere scrivervi, mi serve anche per capire dove sbaglio e come posso affrontare questa cosa.

Grazie

Gentile Federica, è passato un pò di tempo dalla sua domanda e non so come vadano adesso le cose con i suoi genitori. Emerge un chiaro caso di invischiamento eccessivo, in cui sua madre cerca di continuare a mantenere il ruolo materno sostenendo le sue scelte anche economicamente e in cambio chiede spazio e attenzioni. Le relazioni, come tutte le cose, hanno bisogno di essere regolamentate e queste regolamentazioni dovrebbero essere concordate. I cambiamenti sono duri da accettare, quindi è normale che in una fase iniziale le persone non reagiscano tranquillamente. Ma ciò che si sta minando con questa eccessiva condiscendenza è proprio la base del legame affettivo. Purtroppo se attendiamo che l' orlo sia colmo potremmo poi esternare in maniera impulsiva e distruttiva il nostro pensiero e rischiare la rottura. Cosa, immagino, negativa e non voluta. Se fosse ancora in una situazione sgradevole le consiglio di farsi guidare da uno psicoterapeuta al fine di mettere in atto di volta in volta le strategie più adatte a ristabilire un equilibrio nella relazione con i suoi genitori e a costruire una maggiore autonomia di azione e pensiero per sè stessa.

Cari Saluti