Dott.ssa Simona D'Urso

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Dott.ssa Simona D'Urso

Psicoterapeuta, Danzamovimentoterapeuta, Operatore EMDR e Facilitatore Mindfulness

Situazione critica

Ho 49 anni, mi sono separato da un anno formalmente dopo 2 anni da separato in casa. Ho una compagna che sta con me da due anni ma vive con il marito e i figli da separata in casa. La mia compagna saltuariamente viene a casa mia, non vuole venire a vivere con me fino a quando non avrà un lavoro stabile. Intanto io l’aiuto in tutto, ha da me 1000 euro al mese per le sue necessità, le ho comprato una macchina usata, cerco di esserle vicino in tutto, nella ricerca del lavoro, nei corsi di formazione, studio con lei e cerco di fare tutto quello che posso per farla finalmente vivere con me. Mia figlia non vede lei volentieri, quando entra in casa mia figlia fatica ad alzare la testa per salutarla. Mia figlia ha 15 anni e vive prevalentemente con me. Io cerco di essere un buon padre con lei, la aiuto nei compiti, cerco di farla essere serena. La mia compagna non la vuole più vedere e mi parla di continuo male di lei, dice che è viziata e che io faccio troppo per lei. Di continuo mi dice che faccio troppo per Elisa, “ tutto per Elisa, tutto per Elisa”. Quando in realtà io dedico la maggior parte del mio tempo e delle mie risorse economiche per aiutare la mia compagna. Di continuo fa paragoni fra mia figlia e i suoi figli, dicendo che mia figlia ha le felpe firmate e i suoi figli, molto più piccoli, no. Le felpe firmate le compra la mia ex moglie e lei critica anche questo. Se io e la mia ex moglie ci sentiamo per parlare della figlia, scuola o altro, lei si arrabbia dicendo che devo solo scriverle e che queste conversazioni sono troppo “amorevoli”. Spessissimo lei inizia a parlare della mia ex moglie dicendo che a lei permettevo di spendere di più e lei invece si sente fare una vita più di miseria con me, nonostante lo sforzo economico immenso per le mie possibilità che faccio per mantenerla. Ma la cosa peggiore è che ora ha cominciato a offendere mia figlia chiamandola spesso “figliolaccia, maleducata”, “che vada affan…”, “tanto non gli interessi nemmeno tu, ti vuole vedere solo…”, cattiverie continue così. Io sono sicuramente innamorato di lei ma tutto questo sta davvero mettendo a dura prova il rapporto. Spesso dopo aver sentito queste offese io “sbotto” e allora inizia la sua vendetta, bloccandomi il telefono, whatsapp, ecc.. Sembra che voglia farmi terra bruciata intorno, spinge a farmi vendere la casa perché troppo vicina alla mia ex ed ai miei genitori, rei di avermi consigliato anni fa di lasciare perdere lei visto che era sposata. Nei litigi più forti io le dico che non ce la faccio più e lei mi minaccia dicendo che devo continuare a mantenerla anche se ci lasciamo perché lei ha lasciato tutto per me… ma intanto a casa mia non ci viene con la scusa che non vuole sentirsi ospite nella casa dove vive mia figlia e dice che verrà solo quando compreremo insieme una casa lontano da tutti e non sentirsi così più ospite. Poi ritorna amorevole per qualche giorno e poi ricomincia con questi atteggiamenti cattivi verso di me. Aiuto non so più che cosa fare

 Caro Marco,

il vero amore accetta anche le ombre dell'altro, mettendole in discussione ma con intento costruttivo, accetta senza ricatti, un flusso paritario tra il dare e il ricevere. Da quanto lei descrive nella sua relazione queste condizioni sono venute a mancare, poiché la sua compagna non solo giudica e offende sua figlia, il suo amore più grande, ma non  manifesta alcun tipo di gratitudine verso di lei che si prodiga in tutti i modi per aiutarla, fa confronti con la sua ex moglie mettendo in discussione il buon rapporto che ha con lei, pretende un mantenimento economico di là del vostro legame. Credo che la domanda da porsi sia che cosa la porta ad accettare queste condizioni, ad essere innamorato di questa persona che sembra mettere in atto tendenze molto distruttive nei suoi confronti.

A quale bisogno inconscio risponde? Potrebbe essere utile un percorso di psicoterapia per confrontarsi con se stesso in merito a questo rapporto e prendere la decisione più corrispondente a lei, Qualunque essa sia. Mi auguro di essere stata utile e la saluto caramente.

Dottoressa Simona D'Urso