Dott.ssa Simona D'Urso

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Dott.ssa Simona D'Urso

Psicoterapeuta, Danzamovimentoterapeuta, Operatore EMDR e Facilitatore Mindfulness

Problemi familiari

Ciao, Sono una ragazza di 23 anni, mi trovo in una fase della vita in cui ho bisogno di cambiamento. Se professionalmente mi sento realizzata e sto continuando con l'università a crescere e stimolare, a livello familiare mi trovo un muro. Vengo da una semplice famiglia un papà autoritario, all'antica, il quale tiene molto alle regole e dove ho sempre trovato a qualsiasi richiesta dei no. Fin quando ero una bambina, era un padre premuroso, attento, severo, ma ha sempre avuto grandi aspettative su di me. Ancora oggi si appoggia a me per alcune cose, tuttavia dopo aver iniziato a lavorare sminuisce ciò che faccio, lo studio quasi sembra aver fastidio. Lui non ha continuato le scuole quindi abbiamo oltre che divergenze di questo tipo anche di pensiero. È geloso del mio ragazzo, anche se gli vuole bene. Ma sembra che sia nata da parte sua una competizione, tant'è che spesso mi vuole a casa e se chiedo dopo 2 anni di relazione di fare un week end fuori me lo proibisce, diventa invadente e non ascolta i miei bisogni o ciò che ho da dire. Dopo diverse litigate ho avuto una crisi isterica mai avuta in vita mia, dalla prima ne sono susseguite altre. Creandomi poi malessere fisico con giramenti e rigidità muscolare e dopo qualche tempo ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Con mia mamma ho sempre avuto un rapporto di dialogo ed è sempre stata comprensiva. Fino a quando non è caduta in depressione dopo una malattia, ho vissuto i suoi alti e bassi con estrema lucidità. Dopo che ho iniziato a lavorare e iniziato ad avere più libertà ha cambiato atteggiamento. Spesso ripete che vorrebbe essere felice come una volta solo noi 4 (ho un fratello più piccolo). Dopo una settimana di lavoro e di studio il sabato è l'unico giorno dove esco con il mio ragazzo. Mia madre pretende che li aiuti a casa con le faccende dal momento che non ce la fa, ribadendo che sono egoista, che non penso ai suoi problemi e che nelle questioni domestiche sia immatura. Spesso entrambi ripetono che mi troverò male nella vita, incapace di gestirmi e ho sempre l'ansia di non potercela fare, come se avessi sempre bisogno di loro e tanti sensi di colpa. Ogni volta che prendevo una voto a scuola non era mai abbastanza così come all'università, mi dava rabbia che con gli altri si vantassero di me, ma con me erano duri pretendendo il massimo. Sono sempre stati iperprotettivi, mio padre da piccolina non voleva che mi prendessero in braccio gli altri componenti della famiglia, così mia mamma non voleva che sporcassi, tanto da non mandarmi mai al parco giochi. Loro hanno avuto un'infanzia infelice se mio padre è cresciuto senza un padre, mia madre ha vissuto un attaccamento freddo e distaccato con sua madre. Vorrei avere più libertà, essere considerata matura anche se non faccio sempre le faccende di casa, vorrei non poter più soffrire di sensi di colpa e di ansia.

Cara Chiara,

La percezione di non essere mai abbastanza è caratteristica di chi ha ricevuto su di sé aspettative troppo elevate 

Il quadro familiare che lei descrive è certamente complicato e soffocante, la sensazione più forte mi ha accompagnata Durante la lettura del suo testo è tuttavia quella di stasi, di sprofondamento in un passato e in una tendenza alla conservazione di uno Stato ormai superato da tempo. Quando lei scrive che suo padre impediva gli altri membri della famiglia di tenerla in braccio e sua madre le vietava di uscire e andare al parco per non sporcarsi descrive il vissuto e l'immagine che questi genitori conservano ancora oggi di lei e della vostra famiglia. Infatti la relazione con il suo compagno non è accettata così come un progetto futuro e la vorrebbero in casa a pulire, che equivale al continuare a stare tra le braccia del padre (questo è il suo desiderio) senza sporcarsi...Sta a lei riconoscere la sua adultità, il suo essere una giovane donna in formazione, forte capace, determinata, ambiziosa e realizzata professionalmente e con obiettivi futuri di indipendenza economica ed affettiva. Lei non è più quella bambina Da quale si possono imporre divieti e aspettative, ma  finché non sarà lei a convincersi di questo e a trasmettere questa immagine di sé ai suoi genitori loro continueranno a screditarla e a svalutarla. Potrebbe esserle utile il supporto di uno psicoterapeuta per accompagnarla in questo processo di trasformazione e di assunzione di un'identità  matura e consapevole. Lei ha tutte le potenzialità e le caratteristiche per riconoscersi adulta e sancire il suo ingresso nel mondo dei "grandi".

Spero di essere stata utile e resto a disposizione.

Caramente

Dottoressa Simona D'Urso