Dott.ssa Simona D'Urso

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Dott.ssa Simona D'Urso

Psicoterapeuta, Danzamovimentoterapeuta, Operatore EMDR e Facilitatore Mindfulness

Vivere non vale la pena, eppure non sono riuscita a morire

Quando ho compiuto 29 anni ho espresso un desiderio: se arrivata a 30 non troverò lavoro mi ucciderò. Chissà se è la volta buona, quando ci ho provato in passato non ci sono riuscita, mi è sempre mancato un passo verso il vuoto. La mia vita è spoglia e triste. Sono stanca di essere una studentessa, sono stanca di arrancare, sono stanca di dover sottostare a professori che mi prendono in giro per una tesi magistrale che, a quanto pare, non mi servirà a niente, qualunque sbocco professionale mi venga in mente è tutto un "Eh ma il precariato", "Eh ma non ti paga abbastanza per una vita indipendente", "Eh ma non lo sapevi che una laurea in lingue è spazzatura?" e io sono stanca. Voglio solo un lavoro che mi permetta di vivere indipendentemente. Non ho i soldi per pagarmi la terapia, sono anni che penso di avere l'ADHD ma non ho i mezzi per verificarlo, quindi continuo a ripetermi che non ce l'ho davvero e che sono io stupida e pigra. Scoppio a piangere senza motivo, gli unici sentimenti che provo sono ansia e paura, ogni volta che penso di fare qualcosa mi sento bloccata come se mi avessero paralizzata e ogni giorno peggiora. Se solo un giorno potessi andare a letto e non svegliarmi mai più...

Buonasera.

Sento emergere tra le righe della sua lettera una forte rabbia che lei rivolge verso se stessa. Legata a quelli che lei vive come fallimenti, delusioni, vita spoglia e triste. Eppure in quella rabbia, che è forza aggressive, autoaffermativa e propulsiva, è contenuta la spinta per uscire dalla situazione di lutto e di morte interiore che lei vive. Poter canalizzare questa risorsa così potente verso l'esterno, per costruire, piuttosto che verso se stessa per autodistruggersi sarebbe il primo passo per creare un movimento nella Stasi che lei percepisce.

Le è mancato per quel passo verso il vuoto perché non vuole davvero morire, ma nutre una flebile e silenziosa speranza di farcela...

Se non ha la possibilità di pagare un percorso Si rivolga alla struttura pubblica, mi sembra che lei abbia tanto bisogno di essere accompagnata e supportata, incoraggiata e sostenuta per poter riemergere da una situazione di tale sprofondamento. Ha bisogno di una guida che le indichi la possibilità di una strada diversa da quella che lei ha percorso finora.

Resto a disposizione anche online e le auguro di poter rinascere nella sua versione migliore.

Un caro saluto

Dottoressa Simona D'Urso