Dott.ssa Stefania Pollice

Dott.ssa Stefania Pollice

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho paura della solitudine, di rimanere solo

Salve, ho 43 anni ed ho sempre avuto problemi di autostima, credo legati all'infanzia, sono sposato ed ho una figlia ed una moglie stupenda.Ultimamente vivo con il terrore dell'abbandono nonostante non ci siano cause o situazioni che ne evidenziano pericoli,sento che la mia mente crea delle situazioni inesistenti che mi trovo a combattere, tipo che mia moglie chatti a mia insaputa quando siamo a casa,pur sapendo che facendo due lavori separati potrebbe fare quello che vuole in ogni momento,eppure si scatena qualcosa che mi fa aver paura di perderla è come se fossi aggrappato solo a lei ed al suo amore.Premetto che in passato ho avuto un momento di autostima forte diciamo di esaltazione ed ho fatto quello che per me ora sembra un pericolo,stare al telefonino tenendo da parte mia moglie.Ora cerco di capire come combattere queste paure,io è mia moglie abbiamo progetti a lungo termine,come avere un altro figlio,vacanze di natale prenotate,vacanze estive già programmate...quindi io vedo che lei il futuro lo vede con me...allora perchè queste paure?Ho un buon lavoro,sono apprezzato,ma il problema che viviamo lontani dalle nostre famiglie e quindi con poche relazioni amicali profonde,io ho paura della solitudine di rimanere solo,do scarsa importanza alla mie capacità ed al mio valore personale,questo credo che dipenda dalla famiglia numerosa,di cui sono l'ultimo di 8 ,da piccolo mi hanno sempre fatto sentire inferiore,incapace etcc,ma nonostante ciò nella mia vita ho fatto tante conquiste e soddisfazioni..Quindi ora mi chiedo perchè sono nate queste paure?come fare a superarle?come togliere i fantasmi dalla testa? voglio essere sereno per mia figlia e mia moglie glielo devo....Vorrei capire che strada percorrere per evitare di penalizzarmi continuamente per colpe che non ho....

Buongiorno Alessandro,

leggendo la sua lettera mi ha passato l'idea del "pieno" e del "vuoto", un pieno fatto di "una figlia e di una moglie stupenda" nonché di un "buon lavoro" e un vuoto fatto delle potenziali perdita e solitudine. Se da un lato succede che si abbia paura di perdere chi ci è più caro, dall'altro è importante capire come questo che lei chiama "terrore dell'abbandono" sia arrivato a invaderla così tanto. Lei pone domande cardinali rispetto all'origine di queste paure e al modo di superarle e nel contempo parla di problemi di autostima e di fantasmi da togliere, quasi a farsi una diagnosi e una cura da solo.Ora, se il fatto di interrogarsi è positivo in quanto apre finestre inesplorate alle possibili risposte, può diventare pericoloso se finisce per "confezionarsi" significati e soluzioni che rinforzano le sue stesse paure.La invito a continuare l'esplorazione delle sue paure e delle strada da percorrere attraverso un professionista che le permetta un valido supporto e confronto.Mi rendo disponibile a un eventuale percorso che decida di intraprendere.