Dott. Stefano Ventura

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Dott. Stefano Ventura

psicologo, psicoterapeuta cognitivo costruttivista

Intrappolata in me stessa

Senza entrare pedissequamente nel dettaglio della situazione che ormai va avanti da 3 mesi, vorrei descrivere in poche parole ciò che è successo.
A fine ottobre, dopo un massaggio cervicale, ho iniziato a soffrire di fortissime vertigini e nausea. Mi sono così tanto messa paura all'idea di essere stata compromessa per sempre da essere andata al pronto soccorso. Dopo visite e analisi non è emerso nulla. Ad oggi posso dire che probabilmente è stato solo un forte spavento e una forma di ipocondria che mi ha sempre condizionata un pò nel percepire le malattie in maniera totalizzante.
Il problema è che a seguito di questo evento ho iniziato a subire di crisi di angoscia e non sono stata più la stessa. Non ho letteralmente più ripreso la mia tranquillità e per settimane sono stata con l'ansia in gola e un'angoscia spaventosa in petto. Mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha diagnosticato un disturbo d'ansia ed ho iniziato a prendere dei farmaci. La situazione non è mai rientrata del tutto, ma per alcune settimane ho ripreso a vivere quasi decentemente.
Il problema è che una settimana fa ho avuto un nuovo peggioramento. Al senso di angoscia si è sostituita una sensazione di paura che si è instaurata nella mia pancia e mi fa vivere spaventata e intimorita. La sensazione è quella di essere stata intrappolata dentro di me in un luogo tenebroso e cupo dove io ho paura e non riesco mai a pensare ad altro e ad uscirne.
Cosa può essermi successo? Io sono nello sconforto. Ho 32 anni e mi è preclusa ogni attività che prima per me era normale. Premetto che a parte essere un pochino ipocondriaca e malinconica, non ho mai avuto disturbi psichici o altro. Sono molto spaventata. Lavorare è diventata una conquista. Grazie

Gentile Claudia,

mi spiace che tu stia vivendo questa situazione, che hai descritto così efficacemente come "sentirsi intrappolati in se stessi". L'ansia ha proprio questa manifestazione, e a quanto scrivi inizi anche ad avvertire i primi sintomi di un peggioramento dell'umore.
Quello che non descrivi è, a parte l'episodio che ti ha così spaventata, quali sino i pensieri che accompagnano questo stato: c'è qualcosa (una situazione ad esempio) a cui riconduci questa angoscia? In altre parole, senti di essere preoccupata per qualcosa nello specifico?

Da quello che scrivi sembrerebbe che sia proprio l'assenza di questo "qualcosa" del quale avere paura ad aumentare questa paura... e che questa paura si manifesti come "ipocondria", ossia una persistente preoccupazione per il tuo stato di salute.

Credo che oltre all'aiuto farmacologico, su cui non hai detto molto (ansiolitici? altri farmaci?) e che è fondamentale per ritrovare uno stato mentale sufficientemente buono ma non possono risolverlo completamente e definitivamente, sarebbe opportuno un intervento di sostegno psicologico, se non di una psicoterapia, che ti permetta di dare un significato a questa angoscia elusiva che ti intrappola in te stessa.

Ti auguro di ritrovare al più presto serenità.