Dott. Steven Goinden

Fin dal periodo universitario mi sono dedicato all’aspetto clinico della psicologia, avendo creduto fin da subito nelle capacità terapeutiche di questa disciplina. Focalizzandomi maggiormente su quest’ambito di studio – anziché, ad esempio sulla Psicologia del lavoro, la Sociologia o la Pedagogia – sono rimasto affascinato dal metodo di trattamento adottato dalla psicoanalisi: l’ascolto senza giudizio. Tale ascolto è volto a ricercare una causa sottesa al di sotto di ogni elemento della vita del soggetto. La psicoanalisi, dunque, non ha una concezione meccanicistica dell’essere umano ma si rivolge a ricostruire la vita di ogni paziente affinché possa entrare nella piena consapevolezza di tutto ciò che gli è successo, affinché possa riorientare il suo cammino.

Tale paradigma mi è risuonato immediatamente come potentissimo e come l’unico modo di procedere idoneo a mettere il paziente nelle condizioni di esprimere tutto se stesso.

Fin dall’adolescenza ho intrapreso l’analisi personale, percorso da cui ho tratto grandi benefici. L’esperienza mi ha reso ancora più consapevole e convinto di volermi dedicare interamente a questo campo.

Ragion per cui all’indomani della laurea, ho iniziato la scuola di specializzazione in Psicoterapia all’insegna dell’insegnamento del dott. Massimo Recalcati. Mi ritrovo molto nel modo di lavorare del dottor Recalcati e del suo team, il cui approccio non è delimitato dal lavoro nello studio dello psicoterapeuta, ma dalla diffusione delle nozioni di prevenzione tramite un’opera di divulgazione scientifica accessibile ai neofiti che rende la psicologia non uno stigma ma una ricchezza.

Il mio approccio è psicoanalitico a orientamento freudiano-lacaniano.

Dedicarsi ad un’analisi psicoanalitica significa intraprendere un percorso di verità. Infatti, la psicoanalisi ci insegna che dietro ogni sintomo o semplice malessere vi è un significato. Tale significato va ricercato nell’inconscio, ovvero il “calderone” dove va a confluire tutto ciò che non si riesce o non si può esprimere nella vita quotidiana. In tal senso, il disagio del soggetto altro non è che la lingua parlata dall’inconscio e lo studio dello psicoanalista è la palestra in cui iniziare a fare a familiarizzare con tale lingua. L’orientamento lacaniano lavora ponendo al centro l’inconscio, affinché il soggetto possa entrare in rapporto con la propria verità soggettiva e superare gli ostacoli che ne impediscono la manifestazione. Con il procedere del lavoro il soggetto delineerà il proprio desiderio. Questo è il motore che guiderà non solo il percorso di analisi ma l’intera vita del soggetto, permettendogli di riprenderla in mano e modellarla secondo la propria volontà.

Prima di inoltrarsi nel percorso di analisi vero e proprio, vi è un ciclo di incontri preliminari nei quali si stabilirà la frequenza degli appuntamenti. È auspicabile almeno una volta a settimana.

La durata delle sedute è, in accordo ai principi lacaniani, a tempo variabile in quanto non è il tempo cronologico ma il tempo logico dell'inconscio che scandisce il ritmo delle sedute, a differenza di quanto fatto dall'IPA (International Psychoanalytic Association, "Organizzazione Internazione di Psicoanalisi") che fissa di 55 minuti la durata della seduta.

Il costo della prima visita è di 50€. Il prezzo delle successive verrà concordato durante il primo incontro. Nel caso di studenti o particolari situazioni si concorderà una cifra che permetta il proseguo del trattamento. 

Dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche, mi sono laureato in Psicologia clinica presso l’Università degli studi di Catania, in quanto desideravo dedicarmi al trattamento e alla cura delle psicopatologie.

Negli anni universitari sono stati particolarmente formativi i testi di Massimo Recalcati, al punto tale che in contemporanea con il tirocinio post lauream inizio il corso di specializzazione Jonas Italia sulla Clinica psicoanalitica dei nuovi sintomi.

Questo primo contatto con la clinica freudiano-lacaniana fuga ogni dubbio sul proseguo della mia formazione e all’indomani dell’abilitazione all’esercizio della professione psicologica, inizio il percorso di specializzazione in Psicoterapia lacaniana presso IRPA Milano, all’insegna del magistero del Dottor Recalcati.

Oggi esercito la professione di psicologo psicoterapeuta in qualità di libero professionista a Catania. Ricevo a Gravina di Catania e a San Gregorio di Catania.

• Psicoterapia individuale: indirizzata ai soggetti da 14 anni in su, che abbiano necessità di intraprendere un percorso – più o meno lungo – per ristabilire l’equilibrio psichico, eliminare i sintomi, migliorare l’approccio relazionale, ridurre lo stress o semplicemente rimettere in ordine aspetti della vita;
• Psicoterapia di coppia: finalizzata a risolvere le problematiche all’interno della sfera relazionale, dovute a difficoltà di comunicazione, problemi nella sfera sessuale o diversità di vedute.
• Psicoterapia familiare: finalizzata alla presa in carico della famiglia per aiutare uno o più individui della stessa a superare momenti di crisi, affrontare una transizione o difficoltà di comunicazione.

Mi occupo di:

• Disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating)
• Ansia
• Attacchi di panico
• Stress
• Elaborazione del lutto
• Depressione
• Abusi e violenze
• Dipendenze affettive
• Dipendenze da sostanza
• Dipendenze senza sostanza (internet, cellullare, gioco d'azzardo)
• Disturbi psicosomatici
• Disturbi sessuali
• Sostegno psicologico agli adolescenti (14 anni in su)
• Terapia di coppia
• Terapia familiare

Ho svolto il tirocinio formativo presso il polo di Riabilitazione multispecialistico Villa L’Ulivo (Catania), dove ho trattato disturbi neuropsicologici per mezzo della psicodiagnostica.

Ho collaborato con Villa Carmide (Catania), centro residenziale per pazienti psicotici.

Ho svolto il tirocinio professionalizzante presso il Ser.T di Catania, dove mi sono approcciato a pazienti affetti da dipendenze.

Ho lavorato presso IPAB, comunità per MSNA (minori stranieri non accompagnati), che mi ha permesso di approfondire le tecniche di intervento con adolescenti a rischio e ragazze-madri.

Ho lavorato presso l'UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), che mi ha permesso di approcciarmi alla disabilità.

Collaboro con le scuole secondarie di secondo grado per mezzo dello sportello ascolto, dove affronto quotidianamente il disagio giovanile, sottoforma di disturbi alimentari, identità sessuale, problemi relazionali, conflitto con i genitori.