Dott. Tancredi Pascucci

Dott. Tancredi Pascucci

psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Problemi con il mio partner

Salve, il mio ragazzo con il quale sto da un anno, sto notando che ha degli strani atteggiamenti.

Diciamo che fin dall'inizio sapevo che era un tipo particolare: mi parlava di cose mistiche e cose così, ma poi la situazione è peggiorata. Lui pensa che non si debba lavorare perché non serve a niente, perché non vuole stare "nel sistema". Dice che il dolore non esiste, che sono tutte cose mentali. Non prende le medicine se gli servono. Fa discorsi strani sul mondo, su tutto. Su alcune cose sono d'accordo, ma la differenza tra me e lui è che io mi adatto alla realtà, lui no.

La storia è lunga, ma cercherò di farmi capire. La famiglia, cioè la madre e la sorella, sono due persone estremamente appiccicose. All'inizio non gli ho dato peso, poi ho iniziato a pensare che ci fosse qualcosa che non andava. La sua famiglia è stata seguace – e lo è tuttora – di una sorta di "Santona" che gli ha inculcato di tutto in testa. Lui era un po' sbandato prima, poi da quattro anni ha iniziato a fare meditazione e a sentire gli esercizi di questa tizia, e dice che si è liberato dal male.

Ogni volta che andavo a casa dei suoi notavo che si comportavano come la famiglia perfetta, dolce, ecc. Lui ha due nipoti e notavo che il padre dei bambini non se li filava proprio, e il mio ragazzo stava sempre con loro, tanto che il bambino lo chiamava "papà". Oltretutto, lui ogni settimana va da loro due volte e dice che è "lavoro" perché lavora al computer per il cognato. Detto questo, la situazione ha iniziato a infastidirmi.

Ho scoperto da poco che lui andava due volte a settimana dalla sorella per farle le pulizie di casa, per soldi, e io sono rimasta allibita (le premetto che la madre vive al piano di sotto della sorella). Abbiamo litigato più volte e lui ha iniziato anche a ragionarci sopra: ha pensato di trovarsi un lavoro e si sentiva angosciato nell'andarle a trovare e anche nel sentirle.

Però, non era giusto secondo lui che provasse queste cose e doveva risolverle. Quindi, un giorno mi dice: "Ho fatto un esercizio. Avevo una cosa malvagia dentro, ora sono a posto" e ha ricominciato a difendere la famiglia, dicendo che era tutto normale, ecc.

Ci sono molte altre cose, ma mi dilungherei troppo. Io percepisco della manipolazione, abduzione. Vorrei un consiglio

Da come lo descrive il suo partner è la sua famiglia di provenienza sembra che rispecchino un quadro di rischio psicotico. Il pensiero magico, venire da una famiglia seguace di sedicenti "santoni", ragionamenti pseudosiciologici, "illuminazioni" introspettive artigianali, sono tutti indici di rischio e da teorico intervento di servizi sociali. Non lo conosco e non posso definirlo cattivo, ma stando con lui di mette a rischio. È un consiglio, lo lasci se lei ha una decente rete sociale che la possa aiutare. Chiaramente è una personale opinione, se vuole potrà trovare un confronto con psicologi che credono a queste cose che io definisco sbrigativamente come forme di pensiero psicotico. Ricordi che, a prescindere dalle mie credenze "spigolose" un rappresentante religioso potrebbe fornire lo stesso parere mio.

domande e risposte

Dott.Tancredi Pascucci

psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale - Roma

  • Psicoterapia ad indirizzo cognitivo comportamentale
  • Depressione e disturbo bipolare
  • Problematiche legate all'autostima
  • Disturbi d'Ansia e dell'Umore
  • Psicoterapia di coppia
  • Disturbi di personalita'
CONTATTAMI