Dott.ssa Tecla Savio

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Dott.ssa Tecla Savio

Psicologa, Psicoterapeuta psicoanalitica

Rapporto Assente con la madre

Salve a tutti, volevo raccontare la mia esperienza.
I miei genitori si sono separati a distanza di pochi anni dalla mia nascita, non so molto a riguardo se non che poco tempo dopo dalla mia nascita mia madre ha iniziato a sviluppare un comportamento psicotico che l'ha resa incapace suo malgrado di crescere un figlio, subendo anche un TSO; la malattia è peggiorata al punto da non rendere più possibile, secondo gli assistenti sociali, la convivenza con me rendendo necessaria la separazione di fatto tra mio padre e mia madre.
la situazione è degenerata in quanto i miei nonni materni hanno dal quel momento iniziato ad odiare mio padre;

Per svariati anni abbiamo mantenuto un rapporto incontrandoci non così di rado e a dire il vero provo sensazioni miste al riguardo in quanto non ho mai provato felicità nel vedere mia madre e oggi mi accorgo di non aver mai provato amore nei suoi confronti.
i rapporti una volta adolescente sono iniziati sempre più a decrescere fino ad azzerarsi e posso dire che ad oggi non abbiamo più rapporti; non riesco a sollevare la cornetta per chiamare e sono spaventato che da un momento all'altro mi arrivi una chiamata perchè non so se risponderei.
Ho paura che tutto ciò mi sia però costato molto caro e mi piacerebbe sapere la vostra: mio padre, i miei zii e i miei nonni paterni non mi hanno fatto mancare amore trattandomi come un principe però sento di aver sviluppato aridità, incapacità di lasciarmi andare al divertimento e alla spensieratezza mettendo tutto me stesso negli studi universitari ma non vivendo veramente emozioni positive se non quelle derivanti da un esame superato.
Peraltro da qualche tempo ho iniziato a sviluppare anche una paura del fallimento su gli studi universitari malgrado avessi ottenuto buonissimi risultati, facendomi molto rallentare; l'idea di non riuscire a laurearmi nei 5 anni non so come spiegarlo diventa paura di non riuscire a laurearmi mai; la notte ho attacchi di ansia e credo con ogni probabilità che la mia mancanza di forza nello svegliarsi sia dovuto ad una clinomania.
Da un po' di tempo penso di rivolgermi ad uno psicologo e pensavo che già consultarmi con voi potesse essere un primo passo.

Buongiorno gentile Marco. Il suo racconto biografico risulterebbe difficile da gestire per chiunque.  L'alterazione dei rapporti relazionali primari,  come quelli da lei descritti sin da tenera età, soprattutto con la figura materna,  necessitano sicuramente di una rielaborazione sia affettiva che cognitiva. La supplenza genitoriale  che suo padre, insieme alla famiglia paterna, ha messo in atto sarà stata senz'altro utile ma sicuramente di per sé non sufficiente ad una elaborazione soddisfacente, di quanto accaduto. Le suggerisco di intraprendere una psicoterapia che le consentirebbe proprio di raggiungere, con strumenti intenzionali ed esplorativi adeguati, una lettura degli eventi traumatici da lei vissuti, consapevole e matura. Dott.ssa Tecla Savio