Comprendere la gravità dei miei problemi
È un periodo dove si sono accumulati tutti i miei problemi, che prima tentavo di sopprimere. Il primo è quello di un disturbo alimentare, passo da stretta dieta a abbuffate e poi vomito e lassativi, ho il terrore di ingrassare come ero prima perché se succede gli uomini non mi guarderanno, ho realizzato che non voglio lavorare nel mondo del mio attuale corso di studio e dopo la laurea vorrei iniziare psicologia ma sono bloccata perché obbligata a concludere(finirò fuori corso) o i miei genitori mi buttano fuori casa(non ho un buon rapporto con loro, da bambina e anche dopo ero vista come un voto e non sempre meritevole per ora). Il problema ora è che mi sono lasciata con il ragazzo con cui stavo da 2 anni ma che non amavo più, e sono uscita a frequentare un ragazzo con cui ho avuto un rapporto sessuale ed ora ne sono ossessionata quasi, i miei umori cambiano in base alla sua presenza o meno e anche il mio disturbo con il cibo, mi sento demoralizzata al solo pensiero di non avere un uomo.
Buongiorno Sara,
ciò da cui si sente assediata parla di una mancanza di libertà: c’è l’obbligo di rimanere magra, di concludere un corso di studi che non le piace, di avere un uomo vicino. Sembra sentirsi in balia del desiderio dell’altro, anziché poter decidere da sé. O meglio, non appena realizza ciò che vuole fare subentra qualcosa che la blocca: l’angoscia di essere abbandonata dall’altro, che si tratti della sua famiglia o del suo ragazzo.
Dal titolo del suo messaggio, pare sia arrivata a un punto in cui l’impossibilità di sopprimere il suo malessere le fa sentire la necessità di guardarlo negli occhi, attribuendogli la giusta “gravità”: le consiglierei di cogliere l’occasione per trovare un percorso che la accompagni in questo intento. Finché non ci si sente degni di appartenere al mondo per come si è, il rapporto con il proprio desiderio rimane bloccato e soggetto all’approvazione di qualcun altro.
Psicologa, Psicoterapeuta - Padova