Dott.ssa Valentina Vernice

Dott.ssa Valentina Vernice

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Disturbo o solo svogliatezza?

Sono mamma di un bambino di 7 anni che frequenta la 2 elementare. Io e il padre siamo separati e viviamo in 2 città diverse, io Firenze e lui Roma con moglie e altri 2 bambini di 4 e 2 anni, e 2 anni fa e morta la nonna a cui il bambino era molto legato e con cui viveva insieme. L"anno scorso al 1 anno scolastico non ha avuto problemi, buoni voti e inserito bene con i compagni, a detta delle maestre. Qs anno pero', le stesse dicono di aver notato che tende molto a stare per conto suo e si relazione a poco con i compagni, quando disegna non ha ancora chiaro la figura perché disegna mani e piedi con le dita degli animali come a 4 anni e secondo loro è fermo a quel periodo. Vorrei sapere se è solo una fase si passaggio o se c'è qualcosa di più.

Salve Silvia, come immaginerà è difficile se non impossibile darle una risposta senza un consulto di persona.

E’ naturalmente possibile che sia una fase di passaggio ma al tempo stesso da quello che lei scrive è possibile pensare che suo figlio possa essere turbato in questo momento.

La perdita della nonna potrebbe indubbiamente giocare un ruolo in questo, anche se risale a 2 anni fa.

Mi sentirei di suggerire come prima cosa di parlare con suo figlio, provare a capire se ha effettivamente dei pensieri che lo rattristano e gli rendono difficile relazionarsi serenamente con i compagni di scuola.

La comunicazione con i figli è indubbiamente il primo strumento che un genitore può mettere in campo per svolgere al meglio il proprio ruolo genitoriale.

Una comunicazione diretta, serena e supportiva può fare molto nella relazione genitore-figlio, anche “solo” per il fatto che comunica al bambino che non è solo, che i pensieri o le preoccupazioni che ha possono essere condivisi e che lei è in grado di capirlo e sostenerlo, qualsiasi siano questi pensieri e fa sentire inoltre a suo figlio che è amato e protetto.

Se le preoccupazioni persistessero le suggerirei di rivolgersi ad un professionista, magari un terapeuta familiare, che possa vedere lei e suo figlio per una consulenza di persona.

Rimando a disposizione.