Dott. Valeriano Fiori

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Dott. Valeriano Fiori

Psicologo e psicoterapeuta psicodinamica

Perché se una persona che conoscevamo si suicida pensiamo che dovremmo farlo anche noi?

Sono una ragazza di 21 anni. Sto per entrare fuori corso nel corso di laurea di Infermieristica. Mi mancano circa 10 esami per terminare sperando di riuscire a fare tutto entro la fine del 2021.
Mi ritrovo a scrivere su questo sito, non è la prima volta che lo faccio, perché ho davvero un grande problema che non riesco a gestire.
Premetto che la mia vita è non dico perfetta ma comunque fantastica anche se non ho mai avuto modo di potermi allontanare da dove abito, fare molte esperienze e altro. Ho una famiglia che mi sostiene e mi sta molto vicina poiché da Gennaio 2020 ho iniziato un percorso per combattere quella che non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi un giorno ad affrontare: l'ansia. Ho iniziato a mettere in dubbio molte cose: me stessa, l'università e il resto.
Quest'ansia fa sembrare tutto così troppo grande. Io non volevo più uscire, non volevo più neanche prendere la macchina.
La cosa con il tempo ha iniziato ad alleviarsi.
Ora, passando al mio problema attuale, io non ho mai pensato al suicidio. Solo una volta in vita mia è capitato di scoppiare a piangere di fronte a mia madre dicendogli testuali parole "Mamma ho paura di perdere il controllo, fare cose che io realmente non vorrei fare ed arrivare a farmi del male da sola" ma la cosa era finita lì e il giorno dopo era come se nulla fosse successo.
Esattamente una settimana fa una ragazza di 22 anni che conoscevo, anche se non c'era un forte legame ma che comunque vedevo spesso, si è suicidata. I media dicono che ha lasciato un biglietto che faceva capire che c'era insoddisfazione professionale e che non si sentiva parte di questo mondo (cosa che pensavo anche io).
Quando ho saputo la notizia ho avuto un grandissimo senso di vuoto e perdita interiore. Ho avuto paura. Ho iniziato a pensare al perché di questo gesto e fare tutto ciò che sia legato alla perdita di una persona, non per lutto "naturale" o "accidentale", per suicidio in quanto è un'azione che la persona decide spontaneamente di fare.
Dopo pochi giorni io mi stavo riprendendo fino a quando un mio amico, solo perché rifiutato da una ragazza, ha iniziato a parlarmi di morte dicendo (come fa sempre per ogni minima cosa) che voleva morire e che aspettava un crollo definitivo per poter avere il coraggio di fare la cosa che non ho mai voluto fare facendo risvegliare quello che io avevo prima e questo mio amico sapeva perfettamente ciò che mi era successo con quella ragazza.
Lì sono iniziate le vere e proprie fisse e paranoie.
Ne ho parlato anche con i miei.
Ho iniziato a pensare "Come può una cosa cosi brutta essere pensata cosi facilmente?"
"La vita a volte sembra uno schifo, ma penso che valga la pena essere vissuta"
"Ho paura di perdere il controllo, di stare di nuovo da sola e di prendere la macchina da sola"
"E se mi auto convinco?"
"E se diventa un'ossessione?"
"Se impazzisco?"
"Davvero la morte è la soluzione a tutto?"
"E se inizio a pensarlo anche io"
"Io non l'ho mai pensato, ma se sto cosi perché inconsciamente lo pensavo?"
"Ho paura di fare qualche cazzata"
"Non ce la faccio"
"Non mi sembra vero che io stia pensando tutto questo, aiuto!"
Mi sento molto giù, faccio fatica a fare le cose e sento che mi sto trascurando anche se la spinta a curarmi la trovo. Sono in confusione e ho paura che questo non mi passi. Alterno facilmente attimi in cui sono spensierata e attimi in cui mi ritrovo giù di morale con forti mal di testa tanto da pensare di esplodere. La notte dormo malissimo, a volte faccio fatica a mangiare e altre invece mangio per fame. Sono anche dimagrita. Fumo più spesso, sintomo di nervosismo poiché io prima toccavo si e no una sigaretta una volta ogni due mesi. Tutte cose che avevo anche prima con l'ansia soltanto e che stanno tornando.

Ora io sto bene e sento che questa cosa sicuramente passerà e che sono cose che sono io che mi sto solo fissando in testa ma allo stesso tempo ho paura perché mi basta poco per cambiare umore, pensare il contrario e scoppiare a piangere.
La situazione è davvero più grande di me, vorrei qualche consiglio in quanto ora ne ho bisogno.

Salve, la sua storia è ricca di particolari e ci sarebbero alcuni aspetti importanti da approfondire. Prima di tutto le vorrei chiedere se nella vita è sempre stata ansiosa o soltanto ultimamente. Inoltre, le crea preoccupazione essere fuori corso nel suo ambito? E che considerazione ha di se stessa?

Credo che per lei sia importante entrare in contatto con l'ansia, esplorarla con un professionista.

Le consiglio quindi di intraprendere un percorso di psicoterapia, al fine di trovare le risposte che cerca.

Rimango a sua disposizione.

Buona giornata.

Dott. Fiori