Dott. Venanzio Clarizio

Dott. Venanzio Clarizio

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta, consulente tecnico di parte

Conseguenze del bullismo in età matura

Salve, sono qui a delineare un mio problema oramai consolidato negli anni.
Da ragazzo, esattamente. In prima media sono stato oggetto di insulti, schiaffi e molestie da parte di miei compagni di classe. Purtroppo, per il fatto di essere stato sempre coccolato dalla mia famiglia sin da bambino, nessuno mi ha insegnato a difendermi e di conseguenze non ho avuto mai il coraggio di rispondere o di agire. Ho sofferto tanto e mi sono sentito sempre fuori luogo in qualsiasi occasione. Negli anni ho maturato sempre più rabbia dentro di me che non sono riuscito mai a tirare fuori. Questi episodi di bullismo mi hanno segnato nel tempo, ed oggi che ho 43 anni, ho famiglia e lavoro, mi trascino questi problemi con i colleghi. A volte quando mi parlano non riesco a stare attento e chiedo sempre di ripetere ciò che mi dicono. Oppure pur di non fare brutta figura, dico che ho capito invece no. Alcune persone, per il fatto che sono sempre disponibile ed educato mi punzecchiano verbalmente e mi chiedono sempre favori non ringraziandomi mai. Sento sempre l'esigenza di stare solo o solamente con persone che mi apprezzano per ciò che sono. Questo mi fa soffrire e far stare male, anche perché sono una persona emotiva, a volte arrossisco e non riesco ad essere veramente me stesso con tutti. Spesso mi sforzo di piacere a tutti per non deludere nessuno. Mi sento chiuso in un guscio e vorrei tanto spiccare il volo, ma non ci riesco. Ho tanta rabbia dentro che mi vorrei sfogare o fare del male a tutte queste persone che negli anni mi hanno insultato e deriso. In questo periodo sento spesso brividi, forti emozioni e piango senza motivo. Sento come se tutto stia andando a rotoli ed ho tanta paura del futuro. Mi consigliate come uscirne? Grazie.

Gent.mo Sig.  Giovanni,

il suo disagio merita un'adeguata attenzione e potrebbe essere riconducibile ad una bassa autostima e ad un'abitudine che si è consolidata negli anni in cui ha sacrificato il suo benessere interiore per compiacere gli altri, sperando di ottenere un qualche riconoscimento, che sembra non essere mai arrivato. Aggiungo che potrebbe esserci anche una specie di fobia che la induce ad evitare ad ogni costo situazioni di interazione sociale spiacevoli, purtroppo non sempre prevenibili a priori. Penso che sia necessario intraprendere un percorso riabilitativo con un esperto psicologo-psicoterapeuta che la aiuti a guardare dentro di sè e a ristrutturare l'autostima, ove risultasse eventualmente carente, nonchè a stimolarla a sperimentare e mettere in atto delle condotte di interazione sociale nelle diverse situazioni e contesti che siano maggiormente in sintonia con il suo benessere interiore. Questo richiede una ristrutturazione di pensieri e idee, in modo che siano meno disadattive e più protettive per la sua persona e che la aiutino a raggiungere un migliore equilibrio. Le auguro di ritrovare la più presto un minimo di serenità ci cui ha certamente bisogno.