Dott. Venanzio Clarizio

Dott. Venanzio Clarizio

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta, consulente tecnico di parte

Ho bisogno di porre fine ad una relazione tossica

Buon pomeriggio e scusate per il disturbo, ho bisogno di un aiuto. Mi chiamo Anna, ho 24 anni e, da diversi anni, sono molto amica di una ragazza della mia età. Lei ha subito dei traumi da bambina, ma sin da subito siamo diventate molto unite. È la persona a cui voglio più bene al mondo, e mi ha fatto bene, così come credo di averne fatto a lei. È che, nel corso dell'ultimo anno, il nostro rapporto è diventato morboso. Si è trasferita nella mia città affinché io potessi aiutarla a stare meglio dopo che ha vissuto cose brutte a casa, e ha trovato uno psichiatra che la seguisse qui dopo che l'ho pregata di farlo. Mi sono resa conto di non poter continuare a vivere in questo rapporto: ad ogni mia parola, ad ogni mia azione, lei mi minaccia di uccidersi, mandando foto o simili. Vivo nell'ansia che possa ferirsi, perché succede ogni volta che io mi allontano un attimo o che non si sente mia "priorità". Io ho fatto del mio meglio, ho rinunciato a molte cose per farla stare bene, passo quasi ogni minuto di ogni giorno da lei, ma le basta nulla e perde lucidità, perché ha troppa paura di essere abbandonata o che io non mantenga la promessa di starle accanto per sempre. Io mi sento terribilmente in colpa per questo, ma qualche giorno fa sua madre mi ha detto che sono una brutta persona, che è colpa mia se lei si uccide, che i guai sono cominciati quando sono entrata nelle loro vite. È accaduto dopo che sua figlia ha avuto una crisi perché io le ho detto che il nostro rapporto è diventato tossico e deve cambiare per il bene di entrambe. Questo avvenimento mi ha fatto raggiungere il limite, perché è da tanto che ingoio cose brutte affinché questa mia amica stia bene, ma sono arrivata al punto di avere attacchi di panico ogni giorno e di non riuscire a respirare in sua/loro presenza. Lo psichiatra che la segue ha detto a sua madre che lei ora non può subire nuovi traumi o abbandoni, ma io non so ancora quanto posso resistere. Ho pensato di parlarne con i miei, ma non voglio creare un casino e non so a chi rivolgermi. Sono spaventata e triste. Potreste darmi un consiglio?

Gentilissima Anna,

sulla base di quanto da lei scritto emerge l'evidenza di una relazione che non può continuare in questa maniera. Allo stesso tempo non è facile interrompere del tutto all'improvviso. Che fare allora? Una via di mezzo sarebbe la cosa migliore (in medio stat virtus) cioè cominciare con gradualità a ridurre di durata e di frequenza gli incontri con questa persona, perché lei non può subire le sue pretese, né dovrebbe farsi sensi di colpa perché continuando rischia la sua tranquillità e la sua salute, che sono cose che le spettano di diritto. Tutto ciò può darsi che non sua facilmente attuabile, perciò potrebbe essere necessario che si faccia aiutare da un professionista che può trovare anche presso un consultorio familiare. Auguri vivissimi.